Indipendentemente dal fatto che l'anno appena trascorso sia stato un trionfo o una sfida, prima di avventurarti nei bilanci e nelle riflessioni che ti porteranno ad impostare gli obiettivi per il prossimo anno, prenditi del tempo per meditare, apprendere e celebrare gli ultimi dodici mesi.
Prima di andare nel dettaglio vorrei affrontare con te una sfida comune che spesso ha limitato la mia capacità di riflettere e celebrare i successi passati. Ti è mai capitato di notare che, nonostante il duro lavoro e i successi ottenuti, finisci per concentrarti su ciò che non è stato fatto o su ciò che avresti potuto fare meglio?
L'inclinazione a concentrarsi così intensamente su ciò che manca, che si perde di vista tutto ciò che è stato realizzato.
È importante concentrarsi e imparare dalle nostre lacune. La trappola è quando ci concentriamo solo su ciò che manca e non riusciamo a riconoscere ciò che abbiamo realizzato e gli sforzi per esserci arrivati. La strada che abbiamo percorso per arrivare al punto. Vorrei che provassimo insieme a fare questo esercizio, per spostare la nostra attenzione e catturare quanto abbiamo imparato e coltivato nell'ultimo anno!
Celebrare il successo non significa dichiarare la vittoria. Ma non farlo, significa dichiarare di avere perso. La realtà è differente, mi segui?
Da qui alla fine di questa settimana, dedica del tempo per fermarti e guardare tutto ciò che è accaduto nell’ultimo anno. Prendi una tazza di caffè o qualche cosa che ti faccia stare bene (io in questo periodo sono in fissa con il Chai Tea Latte), carta e penna e rifletti su queste domande tenendo a mente alcuni punti:
Concentrati sul progresso, sulla crescita e sull’apprendimento. Resisti all'istinto di concentrarti su tutto ciò che non hai fatto o su ciò che farai l'anno prossimo. Concentrati invece su tutto ciò che hai fatto l’anno scorso.
Questo riguarda solo te. Ricorda, nessun altro leggerà le tue risposte. Non è necessario stupire, giustificare la tua performance o preoccuparti di ciò che penseranno gli altri. Questo è solo per te! È il tuo (nostro) momento.
1. Quali sono state le tue esperienze uniche nell'ultimo anno? O i momenti più interessanti che ricordi con piacere?
Hai partecipato a una conferenza fighissima, hai iniziato un nuovo lavoro o hai partecipato a una riunione con un nuovo cliente insieme al tuo capo? Hai partecipato a un bel concerto, al matrimonio di un amico o hai iniziato a praticare un nuovo sport? Hai dedicato del tempo di qualità ai tuoi affetti? Quali momenti o esperienze hanno definito il tuo ultimo anno e perché?
2. Quali sfide hai dovuto affrontare nell'ultimo anno, a livello personale e professionale? In che modo ti hanno aiutato a crescere?
Hai iniziato una nuova posizione che richiedeva maggiori responsabilità? Tu o una persona cara avete dovuto affrontare un problema di salute? Hai attraversato una rottura o hai iniziato una nuova relazione? Come hai affrontato queste sfide e cosa hai imparato durante?
3. Quali nuove competenze hai sviluppato/migliorato l'anno scorso?
Hai imparato a programmare, fare presentazioni o iniziare a imparare una nuova lingua? Hai migliorato la tua capacità di organizzazione e gestione, formare i dipendenti o aumentare la velocità con cui scrivi i report? Appreso tecniche nuove per la tua professione?
4. Cosa hai imparato su te stesso, su come lavori e di cosa ho bisogno per dare il meglio?
Hai sviluppato routine/processi personali che ti supportano dentro e fuori dal lavoro? Hai imparato qualcosa di più su te stess* e su quali progetti o argomenti ti piace lavorare? Hai imparato qualcosa su quali tipi di persone o ambienti di lavoro preferisci? Hai scoperto cosa influisce maggiormente sulla tua salute fisica ma soprattutto mentale?
5. Di cosa sei più orgoglioso?
Dopo aver risposto alle domande, fai un sospiro. Rifletti su ciò che ti ha reso più orgoglioso di te nell'ultimo anno.
Dopo, prenditi un minuto per rileggere e celebrare tutto ciò che è accaduto negli ultimi 365 giorni. Quando hai finito, solo allora pianifica del tempo per fare un brainstorming e pensare a ciò che vuoi realizzare nell'anno a venire.
Proviamo a renderlo un rituale annuale, in cui insieme ci fermiamo.
Salva i tuoi appunti o mettili in un posto che ricorderai facilmente l'anno prossimo.
Metti una nota nel tuo calendario per il prossimo dicembre o gennaio con l'etichetta "Riflessione sul mio anno".
Iniziamo, buona lettura!
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💭 Un caffè con l’Intelligenza artificiale
Copyright ai tempo dell’AI
Tra Natale e Capodanno, OpenAI è stata al centro dell'attenzione mondiale per una causa legale di grande importanza: il New York Times (NYT) ha accusato OpenAI e Microsoft di violare il diritto d'autore, affermando che hanno usato milioni di articoli del NYT per addestrare i loro modelli AI, come ChatGPT e Windows Copilot. Strumenti come ChatGpt non creano copie letterali dei testi consultati, ma generano nuovi contenuti basandosi su relazioni semantiche e sintattiche apprese durante l'addestramento. Come un umano che studia da varie fonti senza copiarle direttamente. Il caso evidenzia le sfide poste dall'innovazione tecnologica alle leggi attuali. Le industrie creative, compreso il giornalismo, devono evolversi per generare valore in un mondo dove la creazione di contenuti è in rapida trasformazione. La sfida ora è quella di esibire una vera creatività, superando i limiti del passato e adattandosi a un contesto in continua evoluzione. Leggi di più
Editoria in vendita all’AI? Partnership o nuovi monopoli?
Secondo l’indiscrezione, che cita persone vicine alle trattative, il gigante di Cupertino ha proposto accordi pluriennali del valore di almeno 50 milioni di dollari per la concessione in licenza degli archivi di articoli di notizie. Secondo le fonti interpellate, alcuni degli editori contattati da Apple si sarebbero mostrati tiepidi di fronte alla proposta ma i negoziati sono in corso. Leggi l’articolo
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Nel nuovo studio condotto dai ricercatori del Cohen Children's Medical Center di New York, ChatGPT-4 ha dimostrato che non è ancora pronto per le diagnosi pediatriche. Rispetto ai casi generali, quelli pediatrici richiedono una maggiore considerazione dell'età del paziente, notano i ricercatori. E come ogni genitore sa, diagnosticare le patologie nei neonati e nei bambini piccoli è particolarmente difficile quando non si riesce a individuare o articolare i sintomi che i piccoli pazienti stanno vivendo. Ma c’è di più. Leggi l’articolo
E tu, che cosa ti sei perso? 🤗
Nuovo anno, nuovi propositi: meno smartphone, ma come?
Un modo pratico per limitare il tempo di utilizzo dello smartphone è servirsi delle specifiche funzioni introdotte già da alcuni anni dai produttori nei loro sistemi operativi. L’impulso a utilizzarlo di continuo e in momenti diversi della giornata, sia sul lavoro che nel tempo libero, è descritto in alcune ricerche sulle dipendenze da Internet come un possibile segno di nomofobia (da no mobile phone phobia), una sensazione di paura e ansia che alcune persone provano all’idea di rimanere senza il proprio smartphone. Ecco tecniche fisiche e psicologiche di chi ci ha ragionato e ci ha provato, raccontando spesso di averne tratto giovamento. Leggi di più
VR e AR ci provano ancora una volta
Nel 2024, quello che una volta era chiamato metaverso cercherà una nuova funzione. I player più grandi come Apple, Samsung e Google potrebbero far sì che ciò accada più velocemente. Quest’anno potremmo finalmente vedere prodotti e app che portano la realtà aumentata virtuale nello stesso universo funzionale dei nostri telefoni e computer, magari portandola finalmente alla massa. Con un tasso di adozione simile a quello degli smartphone più di dieci anni fa. Leggi di più
Twitch non si decide sul nudo
A metà dicembre, la società aveva già annunciato una modifica più che rilevante, aprendo alla nudità artistica e permettendo la condivisione di “contenuti che ‘evidenziavano deliberatamente il seno, i glutei o la regione pelvica’”, purché contrassegnati dalla giusta etichetta di classificazione. Ora cambia le sue politiche sulla nudità per la terza volta in un mese, dimostrando di essere in un momento alquanto confusionario per la gestione dei contenuti per adulti. Cosa sta succedendo? Leggi l’articolo
Non esiste più il Virale come una volta
Il Guardian ha rimosso un articolo contenente una lettera di Osama Bin Laden dal suo sito a Novembre, poiché utenti di TikTok stavano condividendo la lettera in modi che sembravano legittimare le argomentazioni di Bin Laden, utilizzandola per condannare Israele riguardo alla guerra contro Hamas. Il Guardian ha sostenuto che la pagina mancava di contesto, quindi è stata eliminata. Successivamente, il Washington Post ha rivelato che i TikTok sull'argomento erano in realtà pochi e che la dimensione del caso è stata amplificata da post su altre piattaforme (x nello specifico). Questo episodio evidenzia ancora una volta le lacune nel misurare il successo e l’impatto effettivo di un contenuto online, considerando anche le problematiche legate alla definizione delle "visualizzazioni" nelle diverse piattaforme. Rispetto a un tempo internet è molto più frammentato, e quello che è ovunque per qualcuno può essere inesistente per altri. Leggi l’articolo
Come il situazionismo è morto con Google Maps
Camminare ha subìto una rifunzionalizzazione da mezzo a fine, dispiegando tutto il suo quantum estetico. Dalle app per monetizzare i passi ai corsi di nature writing, dalle persone che in America si ritrovano nei centri commerciali in tuta da jogging perché l’aria climatizzata è meglio di quella esterna, fino ai gruppi di esploratori suburbani, ai fulminati che attraversano il Molise in cerca di posti non toccati dall’uomo camminare è ormai un trend endemico e, cosa che ci interessa di più, un genere letterario. Un percorso tra libri, geolocalizzazione e nuovi Flaneur. Leggi di più
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I reportage sulle donne in politica sono spesso meno favorevoli di quelli sugli uomini, con maggiore attenzione all’aspetto fisico e alla vita personale o familiare e meno alle questioni politiche e alle caratteristiche di leadership. I politici tentano addirittura di incoraggiare questo squilibrio per screditare i propri avversari. Numerosi accademici hanno esaminato se determinati tipi di copertura mediatica abbiano un effetto diverso sugli elettori per i candidati politici uomini e donne. In questa ricerca si prova finalmente a rispondere a questa domanda. Leggi l’articolo
Una app mobile per costruire una scala di parole
Le ricerche in ambito cognitivo e psicologico mostrano che i bambini, mediamente, imparano le parole concrete prima di quelle astratte, e che anche gli adulti le riconoscono più in fretta e le ricordano più facilmente. Questo potrebbe dipendere dal fatto che evocano immagini mentali specifiche che ne facilitano la memorizzazione. Un progetto di ricerca ha ideato un gioco linguistico sotto forma di Applicazione per capire cosa rende un testo comprensibile, rispetto alla scelta dei termini in esso contenuti. Leggi di più
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Forse non sapevi che 💥
Sai da dove arriva il termine Spam? 😮
Nel 1970, la BBC trasmetteva il 25° episodio della celebre serie “Monty Python’s Flying Circus”. In quell’episodio la cameriera di un locale, declamando il menù, decantava le virtù dello spam, marca di carne che sta per Spiced Ham.
Con la genialità e il surrealismo tipico dei Monty Python, nella scena, in sottofondo, un assurdo coro di vichinghi ripeteva meccanicamente la parola, “Spam, spam, spam!”, coprendo completamente le conversazioni e i dialoghi degli avventori.
Ecco da allora, il termine “spam” ha iniziato ad essere associato al concetto di informazione indesiderata, fastidiosa ed eccessiva. Nel mio recente viaggio a New York ho trovato una scatoletta di Spam, è con lei che inauguro questa rubrica.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Copiare non è sempre sbagliato: guardare e replicare il lavoro di altri, magari più esperti di noi, può essere incredibilmente utile e formativo. Ovviamente non è sufficiente limitarsi a copiare, bisogna essere anche in grado poi di prendere le distanze dal percorso tracciato da altri e trovare la propria via, il proprio modo di fare le cose. La cifra che ti distingue, mostrando il tuo DNA. Parola di Alessandro Benetton
I consigli di questa newsletter continueranno ad essere gratuiti, però ogni tanto su molti prodotti o libri c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto). Ecco un piccolo elenco (in crescita) dei prodotti che scelgo di diffondere e ho acquistato o utilizzato. So che ne farai un ottimo uso.
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Giovedì o Venerdì ti invierò la prossima mail.
Aprila e buona lettura
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A presto,
Alessandro
Mi permetto un secondo commento sul reel che hai condiviso di Martina Socrate: non credo sia giusto prendere a esempio un lavoro di quel tipo per dire che "i contenuti dei creator costano". Ci sono creator e creator, e chi viaggia come lei, supportata da brand, ha sicuramente costi più elevati rispetto a un creator (la maggior parte) che fa video dalla cameretta. Sarebbe molto più interessante capire quali sono le loro di spese, quantificate anche solo in tempo di lavoro. Del tipo "questo video mi ha occupato tot ore di ricerca" a cui aggiungere magari l'acquisto di attrezzature, libri o altro. Sicuramente sarebbe un campione più rappresentativo del video di una creator che, per quanto sia da apprezzarne la trasparenza, mi sembra più che lo stia facendo per flexare i suoi viaggi.
Per stimolare la tua curiosità:
Spam è un brand americano, ma recentemente me ne sono portato una lattina da Edimburgo per provarlo e ho visto che era made in Denmark.
Ho cercato informazioni e ho trovato questo articolo sulla Tulip Food Company, una compagnia danese che produce il suo brand di Spam chiamato Tulip Pork Luncheon Meat:
https://alastairphilipwiper.com/blog/where-spam-is-born-denmark
Ma su Wikipedia leggo che in effetti in Europa loro sono i produttori dello Spam, quindi in pratica producono anche per i loro competitor:
https://en.wikipedia.org/wiki/Spam_%28food%29?wprov=sfla1
Comunque io ci ho provato a mangiarlo, ma niente, non va bene neanche per un'insalata: troppo duro e compatto per sfibrarsi come la Simmenthal. Il sapore e il colore mi ricordano una versione solidificata dello Spuntì alla carne. Ho provato a mangiarlo anche a tocchetti, così, dalla scatoletta, come un vero soldato. Ho benedetto il fatto che non siamo in guerra 😄