La scorsa settimana ti ho parlato della matrice di Eisenhower e come la sto integrando all'interno della mia routine. Hai provato a utilizzarla? Come ti sta trovando? Raccontamelo nei commenti o scrivimi qui.
Oggi, come promesso, parliamo del secondo framework che sto sperimentando all'interno delle mie sessioni di lavoro e che sono sicuro possa supportare le tue.
La tecnica del pomodoro è forse la strategia di gestione del tempo di cui si sente parlare più spesso. In fin dei conti la tecnica in sé è piuttosto semplice nella sua applicazione, ma in pochi riescono davvero a sfruttarne il grande potenziale.
Non preoccuparti, non parlerò di ortaggi, o almeno, non direttamente. Se anche tu ci hai già provato in passato con scarsi risultati, non preoccuparti, questo post fa al caso tuo.
Qualche cenno storico da portarti a casa, poi lo spiegone
La tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo ideato alla fine degli anni ’80 da Francesco Cirillo, sviluppatore software ed imprenditore di origini italiane.
Il nome deriva (niente di più semplice) da quei timer a forma di pomodoro, che utilizziamo spesso in cucina per tenere sott’occhio i tempi di cottura. Fu proprio uno di questi timer ad ispirare e “salvare” i risultati accademici del giovane Cirillo. Una volta conclusa la sessione di esami del primo anno di università, l'autore si trovò a fronteggiare un lungo periodo di scarsa produttività e frustrazione. Un mix letale che fiaccherebbe qualsiasi persona.
Ti ricorda qualche cosa?
Stanco di questa situazione, un giorno Cirillo decise di fare una semplice scommessa con sé stesso: “riuscire a studiare senza distrazioni e con la massima concentrazione per 10 minuti“. Prese dunque un timer da cucina a forma di pomodoro ed iniziò a studiare. Al primo tentativo perse la scommessa, ma comprese che quel primo passo era stato fatto nella giusta direzione. Da quel giorno continuò a perfezionare questo approccio, sia nello studio, sia nel lavoro, fino ad arrivare a definire quella che oggi conosciamo come la Tecnica del Pomodoro.
Spiegone
Come detto, la tecnica del pomodoro non ha nulla di fantascientifico e per essere applicata prevede 5 semplici step:
Scegli un’attività da completare (puoi frammentarla in più task e completarli in sequenza)
Imposta il timer a 25 minuti (più avanti ti passo anche qualche tool gratuito online utile alla causa che puoi usare con il computer).
Lavora sulla tua attività senza distrazioni finché il timer non avrà suonato.
Prenditi una pausa di 5 minuti.
Ogni 4 “pomodori” prenditi una pausa più lunga di 15-30 minuti.
That’s it! Semplice ed efficace. Nonostante la sua immediatezza, però, non tutti riescono ad ottenere il massimo dalla tecnica del pomodoro. Esistono infatti alcuni consigli di cui devi essere consapevole per sfruttare al meglio questo framework. Applicando in questi mesi questa tecnica, ne ho individuati alcuni che voglio condividere con te.
Consigli e raccomandazioni
1. Non fare la spesa, collezionando i pomodori
Dopo aver inserito nella tua routine la Tecnica del Pomodoro e la sua applicazione ti verrà naturale ragionare in termini di pomodori: “oggi ho fatto 10 pomodori”, “ieri non ho fatto neanche un pomodoro”, etc.Il rischio è che il pomodoro da “mezzo” si trasformi in “fine”. La cosa più semplice che sto attuando è collegare ogni pomodoro a delle attività ben definite.
Inizia la tua giornata, compilando la matrice di Eisenhower, completala ed ordinala per priorità.
Affianco ad ognuna di queste attività disegna tanti quadratini quanti sono i pomodori che stimi siano necessari per completare quello specifico compito. Per ogni pomodoro che avrai portato a termine, metti una “X” di fianco alla relativa attività. In questo modo avrai anche una traccia temporale utile a fine giornata.
Per evitare di diventare un semplice “collezionista” di pomodori – che lavora tanto, perdendosi – devi imparare a collegare i tuoi pomodori giornalieri ad attività ben definite. Vediamo come fare.
Ad inizio giornata definisci una lista di attività che intendi completare ed ordinala per priorità. Di fianco ad ognuna di queste attività disegna tanti quadratini quanti sono i pomodori che stimi siano necessari per completare quello specifico compito. Per ogni pomodoro che avrai portato a termine, metti una “X” di fianco alla relativa attività.
Questo ti permetterà di avere una stima e uno storico delle attività chiuse a fine giornata e quali di quelle attività ti hanno richiesto maggior o minor tempo di esecuzione, rendendoti nel tempo un pianificatore migliore. Inoltre, non dimenticare, che associare ogni ciclo di pomodori a delle attività specifiche, ti permette di focalizzarti e aumentare la concentrazione.
2 Non cadere nella trappola mentale del "ancora 3 minuti"
All'inizio, i pomodori sembreranno interminabili, ma con un po' di pratica diventeranno super brevi! Sarai tentato di voler prolungare il lavoro oltre il timer, pensando "solo altri due minuti e poi pausa". Ma attenzione: è un errore. Quando scadono i 25 minuti, fermati subito! Allungare il tempo porta a compensazioni mentali tipo "ho lavorato di più, quindi mi merito una pausa più lunga", e così la pausa diventa infinita e addio produttività. Paradossalmente, fermarsi a metà ti aiuta a ripartire più carico con il prossimo pomodoro.
3 Sfrutta in modo intelligente le pause
Le pause, brevi o lunghe, sono fondamentali nella tecnica del Pomodoro di Cirillo. I 5 minuti volano e, se li sprechi, rischi di compromettere tutti i benefici della tecnica. Ecco cosa non fare durante le pause:
niente messaggi,email, social o pensieri sul lavoro, e niente attività complesse.
Ma allora, cosa diavolo mi fai fare Ale? Cirillo consiglia azioni semplici come bere un bicchiere d’acqua o fare stretching. Se sei un freelance, oppure studi o lavori seduto, l’ideale è muoversi un po' per resettare la mente: fai un giro, carica la lavatrice, metti su il caffè, o sbriga una faccenda domestica. Gli americani lo chiamano NEAT: attività semplici che mantengono attivo il metabolismo e/o bruciano calorie.
4 Non utilizzare delle app dedicate
Lo ammetto, ho provato molte app per la tecnica del pomodoro, potrei consigliarne alcune ma non penso ti sarebbero utili. Ho sperimentato su di me un approccio senza app, con risultati sorprendenti. Le app corrono il rischio di creare possibili distrazioni una volta impostate con il telefono in mano. Comodo, certo, ma alla fine ci fanno perdere il controllo. Io utilizzo questo tool, senza alcuna iscrizione. "Caricare" manualmente il timer è un gesto che, anche se dura pochi secondi, invierà al cervello un segnale chiaro: ci stiamo impegnando su un’attività precisa.
Ti saluto con una sfida (scommessa) che ricalca lo spirito della nascita della tecnica del pomodoro: una sfida personale.
Ti propongo di completare 200 pomodori di studio o lavoro nei prossimi 30 giorni, senza distrazioni. Se accetti, fai un impegno pubblico nei commenti e fammi sapere com'è andata!
Ci sentiamo la prossima settimana, per "La tecnica del 3+3+3".
L’ultimo dei 3 framework di lavoro.
Iniziamo buona lettura!
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Perchè l'industria musicale americana rischia un altro METOO 🎤
Voi cosa ci fate con i tavoli? 🚀
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I tool che ho usato questa settimana 🛠
Privnote: Instant messaging e privacy, PrivNote è una piattaforma online che unisce entrambi i servizi, in quanto permette di inviare dei messaggi che si autodistruggono dopo essere stati letti. Il sito, accessibile in sicurezza mediante protocollo https consente agli utenti di scrivere un appunto per qualcuno nell’apposito box. Lo trovi qui
In cuffia e in video 🎧
La ricerca della balena bianca - Cosa succede se un classico della letteratura, un’opera un po’ fuori dagli schemi come il Moby Dick di Herman Melville, finisce per incrociare la vita di un giovane artista di teatro? Da un libro trovato per caso su una panchina di un traghetto nel centro del Mediterraneo inizia una inaspettata avventura. Tra appunti a bordo pagina e curiose interviste, riflessioni e colpi di scena, Davide Lorenzo Palla ci accompagna insieme al capitano Achab nella caccia alla balena più famosa di sempre. Un incredibile e metaforico viaggio che vive di una tensione continua tra la sete di vendetta e la ricerca di senso. Il romanzo così prende vita e si confonde con le nostre vite, parlando a ciascuno di noi. Un’avventura da affrontare con l’audacia del marinaio.
La ascolti qui
Forse non sapevi che 💥
Per scattare le foto di Street View, che poi servono ad allargare la visuale di Google Maps, ad Abu Dhabi si usano i cammelli per girare nella città e nel deserto.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Per fare quello che ci sta a cuore la passione conta più della fatica, il che non vuol dire che la fatica non ci sia (sfatiamo il mito: scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita ndr), ma che non può essere imposta. La fatica imposta è schiavitù, anche a scuola. È la fatica scelta di quando siamo coinvolti che ci fa imparare, scoprire, riuscire, fare e infatti quando succede non la chiamiamo più tale. In questo periodo mi sento così!
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Aprila e buona lettura
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A presto,
Alessandro