Il mondo dominato da narrazioni autoreferenziali destinate al grande pubblico, ereditate dai vecchi linguaggi della TV generalista, sta cedendo sotto la spinta di modelli partecipativi inediti.
Sebbene i social tradizionali rimarranno una componente essenziale del consumo digitale, sulle piattaforme emerge un nuovo protagonismo di utenti, aziende e creator. Le dinamiche relazionali e quei creator della porta accanto, che dialogano in modo genuino con le loro comunità, stanno prendendo il sopravvento.
In tutto ciò c’è un mondo di opportunità da cogliere. In fondo mai come oggi emerge quella “coda lunga” così definita da Chris Anderson esattamente vent’anni fa sulle pagine della rivista americana Wired.
Oggi l’ipersegmentazione dei consumi può essere estesa anche alla fruizione dei mezzi digitali e social.
Perché se il mercato è parcellizzato in mille differenti proposte anche i numeri social sono destinati a incidere con portate numeriche differenti rispetto al passato. Al bando le metriche quantitative (al numero di follower e di like), spazio a quelle qualitative quindi.
Sta cambiando anche l’influencer marketing, che viene utilizzato maggiormente per obiettivi di middle funnel come il miglioramento dell’engagement e il raggiungimento di nuovi segmenti di consumatori. «Privilegiando più un tema di qualità del creator che di quantità», afferma Giuliano Noci, professore di strategie e marketing al Politecnico di Milano. (all'interno della ricerca Branding e-volution 2024", promossa dalla School of Management del Politecnico di Milano e da UPA).
Le aziende, sicuramente preoccupate per i rischi reputazionali emersi in questi ultimi mesi, stanno valutando concretamente spostamenti di budget fra gli influencer classici, che portano visibilità verso grandi pubblici senza segmentare a micro o nano influencer che fanno della credibilità presso pubblici ristretti e della cifra creativa i loro asset principali. «I brand hanno dichiarato che useranno meno gli influencer per obiettivi connessi allo sviluppo della marca (e quindi ai valori e costruzione stessa dell'awareness su quegli spazi) e più in ottica di interazioni con i pubblici», ha detto Lorenzo Sassoli de Bianchi.
Così c’era una volta la viralità che invadeva gli spazi interstiziali della rete generando traffico, interesse, monetizzazione. Ma in un mondo così disperso e con la nicchia che si impone, cosa significa essere virali? Di recente ne ho letto su IlSole24Ore che citava un articolo del Washington Post, alimentando il dibattito sulle nuove forme di marketing. Lo scriveva già quindici anni fa Kevin Kelly, definendo il concetto dei “mille veri fan” come chiave del successo della community. E lo sostiene da tempo anche Seth Godin: «La maggior parte delle organizzazioni dedica il proprio tempo a vendere a una folla indistinta, mentre le aziende più accorte riuniscono tribù».
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Profumi di lusso legati al lavoro minorile.
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Affrontare la carenza idrica con la tecnologia "Star Wars".
Secondo la Food and Drug Administration, oltre il 50% della popolazione mondiale – quattro miliardi di persone – sperimenta carenze idriche almeno una volta al mese. Entro il 2025 si prevede che 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi o regioni con scarsità idrica “assoluta”. La tecnologia di generazione dell’acqua atmosferica potrebbe essere la risposta. Efficiente dal punto di vista energetico – poiché può essere alimentata da fonti rinnovabili – è un modo per fornire una fonte d'acqua fresca senza la necessità di infrastrutture idriche tradizionali, rendendolo un'opzione interessante in località remote. E sembra che per la tecnologia ci sia già un mercato.Vai alla fonte
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Le cose che non sapevi del Televideo
40 anni e non sentirli, era il 1984 quando fece il suo esordio sui televisori italiani il Televideo. Il servizio di Teletext stato un autentico pioniere di internet. Permetteva ai telespettatori di consultare le notizie in TV sfogliando le pagine con il telecomando. Una tecnologia che anticipò il web come lo conosciamo oggi e che, in questi 40 anni, si è espansa fino a offrire 999 pagine di informazioni, curiosità, notizie e servizi. Molti hanno scoperto su Televideo notizie che hanno cambiato il mondo, come la caduta del Muro di Berlino o l'11 settembre. Fu la Bbc la prima televisione a lanciare un sistema di Teletext nel 1974, seguita circa dieci anni dopo dalla Rai che, al termine di un fase sperimentale di 2 anni, lanciò il Televideo. Il via all'operazione fu autorizzato da una apposita commissione dell’allora ministero delle Poste e telecomunicazioni e fu lanciata in video da Enzo Tortora. Ma le curiosità non finiscono qui. Leggi di più
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Perseverare è diabolico, dice il saggio. Io tendo sempre a capire le cose un po' al contrario e quindi ho sempre pensato che perseverare fosse giusto, giustissimo, l'unica cosa da fare quando si è convinti di qualcosa. Non tanto per bravura, più che altro per testardaggine o, ancora peggio, per quella visione a tunnel (e forse un po' superba) che mi prende quando vedo qualcosa che quasi nessun altro vede, finché poi non diventa ovvio. Ma è davvero un errore? O si tratta semplicemente di assumere posizioni scomode che molti non vogliono prendere?
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A presto,
Alessandro
Quel perseverare diabolicum che intendi tu oggi lo hanno etichettato con "resilienza" 😄