Rieccomi, dopo una piccola pausa, necessaria per ristabilire equilibrio, tra vita professionale e privata. Pane Burro e Caffeina è un impegno e mi genera sensi di colpa quando non riesco a scrivere rimanendo in contatto con te che mi leggi ogni settimana. Parlare di vita e lavoro, a prescindere dall’ordine che si sceglie di utilizzare, crea una spaccatura. In un certo qual modo ripercorre il vecchio adagio “prima il dovere, poi il piacere”. È come se si dicesse che da una parte c’è il lavoro, dove si stringono i denti, e dall’altro tutto ciò che succede dopo le 19 e nel weekend. Come se la vita stessa esistesse solo prima o dopo la giornata lavorativa e durante i giorni festivi.
Il linguaggio struttura il modo che abbiamo di vedere il mondo e, quindi, di comportarci. Ecco perché diventa comunque importante chiamare le cose con il loro nome. Ci ritornerò, penso sia un tema importante, riprendiamo da dove eravamo rimasti?
«Io vivo battaglie quotidiane contro la tecnologia e inizio dal mattino con lo smartphone connesso. Quando ho bisogno di aiuto da parte di un servizio clienti, rimango intrappolata in questo labirinto di chatbot. Quello che affidiamo ai robot è qualcosa che un essere umano potrebbe risolvere in due secondi». Questo lo sfogo dell'attrice di Hollywood Jennifer Coolidge, diventata da pochi giorni la nuova testimonial di Discover, colosso dei servizi finanziari nato 39 anni fa a Chicago e che oggi conta 22mila dipendenti e oltre 20 miliardi di dollari di fatturato.
La campagna pubblicitaria appena lanciata da questa società che emette una delle carte di credito più utilizzate in America parte dal suo nuovo servizio premium per i clienti che prende il nome di "especially for everyone”.
Il video di lancio si chiama Robots e mette in evidenza le noiosissime e (personalmente molto fastidiose!) attese dei clienti quando chiamano un call center. Secondo un sondaggio promosso dall'azienda e Dynata il 95% di consumatori americani (ma penso sia facilmente replicabile anche per l'Italia NDR) preferisce interagire con un operatore umano invece che con un bot. "In una fase storica nella quale è sempre più difficile trovare un ottimo servizio clienti, noi abbiamo deciso di offrirlo sempre e solo con personale umano", ha dichiarato Jennifer Murillo, Chief Marketing Officer di Discover.
Il confronto è sempre molto animato, anche da parte mia quando mi confronto con colleghi e amici, ma nel marketing il tempo dell'automazione, dei chatbot e robot è arrivato, come evidenzia l’Economist, raccontando la moltiplicazione di queste figure nel quotidiano approccio tra azienda e consumatore.
«I robot stanno diventano sempre più efficaci ed economici e ciò significa che svolgeranno un ruolo rilevante nelle nostre vite da consumatori. Stanno andando oltre gli stabilimenti automobilistici e i magazzini, dove operano già in modo costante: oggi le loro emanazioni meccanizzate si stanno dedicando anche alla preparazione di cocktail, alla cottura dei cibi pronti, ai servizi di intrattenimento», hanno scritto Tom Lee-Devlin, Alice Fulwood e Mike Bird.
Lo vediamo ogni giorno, in un mondo in cui l'intelligenza artificiale cresce come interesse e ambiti di applicazione, i robot entrano in relazione con un consumatore iper connesso. Si è ufficialmente passati dal se al quando.
E il quando è oggi. Lo ha ricordato Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e papà del noto iCub (iCub è un robot androide costruito dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Alto 104 cm e pesante 22 kg, la sua estetica e funzionalità ricordano quelle di un bambino di circa tre anni. NDR) -- "abbiamo smesso di chiederci se i robot umanoidi faranno parte delle nostre vite ma piuttosto quando saranno pronti e cosa potranno fare per noi. Visto il megatrend demografico, forse abbiamo anche una data di scadenza" ,afferma Metta.
Già nel 1495, la mente visionaria di Leonardo da Vinci immaginò un cavaliere automa, ricordandoci che l'idea di macchine che emulano la forma umana non è nuova. I robot umanoidi così pensati devono essere dotati di due intelligenze fondamentali: un'intelligenza cognitiva, in grado di permettere all'automa di capire, decodificare e pianificare le proprie azioni, e un'intelligenza motoria, che gli permetta di muoversi e interagire con l'ambiente circostante.
L'industria mondiale della robotica sta vivendo una crescita esplosiva, con un valore attuale di 60 miliardi di dollari che si prevede possa raggiungere i 202 miliardi di dollari entro il 2030, di cui ben 11 miliardi sono solo nell'ambito dei servizi consumer. Settori come logistica, intrattenimento, automotive, mobilità, cura della persona e retail stanno trainando questa rivoluzione tecnologica. Secondo Statista, i servizi consumer guidano la crescita al 76%, mentre quelli industriali si fermano al 24% (più di tre volte tanto).
La robotica domestica è già realtà con tagliaerba, aspirapolvere e dispositivi per la pulizia di prati e piscine (com tassi di adozione altissimi), ma il prossimo passo sarà nell'ambito delle protesi e degli ausili sofisticati per la disabilità, come esoscheletri evoluti. Questa tecnologia, vicina alla commercializzazione, promette di migliorare significativamente la qualità della vita delle persone ed è proprio in quegli ambiti che si giocherà il futuro.
Insomma mai così a porta di mano, mai così lontani. Tra umani e umanoidi c’è ancora una relazione complicata, mutuando il termine caro al vecchio Facebook, e oggi vede in campo anche il nostro smartphone. strumento principe per l'interazione con queste tecnologie. La robotica sta plasmando sia il modo in cui comuniciamo che il nostro lessico, influenzando sia la comunicazione Human to Robot che l'evoluzione del linguaggio stesso. Per interagire efficacemente con i robot, le interfacce linguistiche intuitive subiranno una rivoluzione, portando a una trasformazione nel modo in cui ci esprimiamo. Questo cambiamento modificherà la comunicazione interpersonale perché il dialogo con robot dotati di capacità comunicative potrà influenzare le aspettative e i comportamenti umani e persino modificare il nostro modo di parlare e di esprimere le emozioni. Come sostiene Fabrizia Marchi, Ceo di Tbwa Italia, che sottolinea come il marketing dovrà adattarsi a questo nuovo scenario linguistico.
La robotica, un tempo relegata solo ai film di fantascienza, sta già rivoluzionando il nostro mondo e il nostro modo di viverlo, e il suo impatto, scandirà le nostre vite andando a ridefinire equilibri e modelli societari, soprattutto in risposta al declino demografico crescente in Occidente e in Italia. Luigi Focanti, fondatore e direttore creativo di 6.14 Creative Licensing, ha definito il ruolo dei robot come, i nuovi media, paragonando questa rivoluzione a quella dei social network che hanno trasformato sia la comunicazione delle persone che quella delle aziende. Questo cambiamento richiederà un'espansione delle competenze per riuscire a costruire con utenti e consumatori relazioni ed esperienze di valore.
Rispondendo alla dicotomia H2H (human to human) con, la più complessa (almeno sulla carta), R2H Robot to Human.
Iniziamo buona lettura!
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Fake news AI
Newsguard ha identificato oltre 700 siti di "informazione", spesso veicoli di fake news, generati tramite intelligenza artificiale e privi di supervisione umana. La notizia solleva profonde preoccupazioni sull'impatto dell'AI sulla qualità e l'affidabilità delle notizie. La diffusione di informazioni false o imprecise tramite questi siti AI sottolinea l'importanza del fact checking e dell'approccio critico degli utenti nel distinguere tra vero e falso, soprattutto in un'epoca in cui la disinformazione può diventare virale con facilità. Leggi di più
Claude 3 browser AI
Anthropic ha recentemente lanciato Claude 3, l'ultima sensazione nel mondo dell'intelligenza artificiale che sta scuotendo la comunità tecnologica con la sua audace affermazione di superare le prestazioni del GPT-4 di OpenAI e del Gemini Ultra di Google. Claude 3 non è semplicemente un altro AI; è un insieme attentamente progettato di tre modelli (Haiku, Sonnet e Opus) creati per spingere i confini dell'AI conversazionale e dei processi decisionali. Ma ciò che distingue davvero Claude 3, in particolare con il modello Opus, è la sua capacità di comprendere e generare risposte quasi umane. Lo provi qui
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Pier Andrea Canei
Il mio caffè prefe è quello di prima mattina, un ignorante solubilone decaffeinato e annegato nel latte caldo, che ci prepariamo a vicenda a casa appena usciti dal dormiveglia matrimoniale. In subordine, e più avanti nella giornata-tipo, una delle cialde di buona famiglia triestina che il direttore di Style Alessandro Calascibetta, nella sua generosa saggezza, mette a disposizione della redazione e degli ospiti in sala riunioni. Style è la testata (magazine più sito e social vari) con focus su moda maschile, culture e tendenze della contemporaneità, del Corriere della sera, e ci lavoro da un sacco di anni (aspetta: saranno 20 nel ’25, a settembre) come giornalista nella parte “lifestyle e attualità” del magazine e del sito. (Poi vabbè anche i Pocket Coffee hanno un loro perché, ma cerco di evitare gli zuccheri e ogni tanto di scrivere, o tradurre, sul Corriere o altrove). Mi trovi qui
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Pensiero creativo e ChatGpt, Umani battuti
ChatGPT ha battuto le persone in alcuni test di pensiero divergente, uno degli indicatori della creatività. Lo studio è stato realizzato dagli studenti di scienze psicologiche Kent F. Hubert, Kim N. Awa e dall’assistente Darya L. Zabelina del laboratorio di Meccanismi di Cognizione Creativa e Attenzione dell’Università dell’Arkansas. Ha coinvolto 151 partecipanti e i suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature. Nello studio, GPT-4 ha fornito risposte più originali ed elaborate rispetto ai partecipanti umani. Leggi di più
In principio era benessere ora è gamificazione
«Il concetto di “applicazioni per meditare” è nato più o meno intorno alla metà degli anni Dieci. Il New York Times parlava di due applicazioni, Headspace e Calm, in un articolo del 2016. Si intitola: “La via dello smartphone alla pace interiore”. In un’immagine si vede una delle vecchie interfacce di Headspace. È verde brillante, con un personaggino buffo disegnato piatto, e la schermata dice: «Scegli un pacchetto» e sotto la lista di quelli tra cui scegliere. Depressione, autostima, stress, ansia. Tutti i pacchetti hanno un piccolo lucchetto vicino, a segnalare che non si possono fruire (devi pagare). Per sfuggire allo stress sempre più applicazioni promettono di aiutarci a meditare e dormire meglio. Ma come? Con un sistema a premi che crea soltanto ulteriore competizione e ansia. Leggi di più
Pensavo fosse un alieno, invece era un camion
La fonte delle onde sonore captate nel gennaio 2014 in concomitanza con la caduta di un meteorite sopra il Pacifico occidentale, a Nord della Papua Nuova Guinea, e ritenute di origine aliena, sono state prodotte dalle vibrazioni di un camion che transitava in quel momento lungo una strada situata nei pressi della stazione sismica che ha individuato il segnale, sull'isola di Manus. Lo svela lo studio guidato dall'Università americana Johns Hopkins, che verrà presentato alla Conferenza sulle scienze lunari e planetarie in programma a Houston. Leggi l’articolo
Questa non è una foto (della Luna)
Lo scorso anno nacque un piccolo caso attorno ai telefoni Samsung e alle foto che permettevano di fare alla Luna. Attraverso le funzioni dei nuovi modelli dello smartphone Samsung Galaxy, in particolare il cosiddetto “Space Zoom 100x”, che consentiva di fotografare il cielo stellato e la Luna. Notoriamente tra le più complesse. Samsung di fatto, non si limiterebbe a migliorare la chiarezza di dettagli sfocati ma li creerebbe. Secondo Wired, sarebbe il software di questi smartphone a riconoscere la presenza della Luna su una fotografia e ad «applicare una texture lunare sulle immagini», sulla base di un archivio di immagini ad alta definizione del satellite e tramite intelligenza artificiale. L’azienda ha smentito questa notizia ma lo smartphone Galaxy S23 rimane comunque in grado di creare fotografie con molti più dettagli dell’immagine originale. Chi ha ragione? Leggi di più
Mike Tyson farà a pugni con l’influencer Jake Paul in diretta su Netflix
Jake Paul, 27 anni, youtuber, attore e pugile statunitense, fratello di Logan, anche lui puglie e uno degli youtuber più conosciuti al mondo, affronterà l'icona della boxe Mike Tyson, all'AT&T Stadium di Arlington, in Texas, in un evento che sarà trasmesso in tutto il mondo su Netflix il 20 luglio 2024. Non è ancora stato confermato se l'incontro si svolgerà secondo le regole della boxe professionistica o come esibizione. Leggi di più
TikTok rivoluzione, premiati i video di lunga durata
L'azienda ha pubblicato un comunicato stampa con il quale ufficializza l’uscita dalla beta e il cambio di nomenclatura per il suo programma di monetizzazione, che ora si chiama Creator Rewards Program e mira a un miglioramento qualitativo dei contenuti presenti sulla piattaforma passando per maggiori incentivi ai creator per video oltre il minuto di lunghezza. Leggi di più
I film stanno diventando troppo lunghi?
Non è solo una sensazione del pubblico, il minutaggio è effettivamente aumentato, soprattutto dei cosidetti blockbuster, cancellando una regola che esisteva fin dalla nascita del cinema. Leggi di più
Una serie del cxxxo
Era difficile non avere pregiudizi su "Supersex", la serie di Netflix che racconta la vita di Rocco Siffredi. Alcuni erano curiosi, altri scettici, ma tutti si chiedevano cosa aspettarsi, comprese domande più "volgari" sul fallo di Borghi. (spoiler: “il membro di Borghi c'è, ma se sia stato alterato o meno, è ancora da chiarire”).Dopo aver visto tutti e sette gli episodi, però, succede una cosa un po’ strana, nel senso che più che le solite categorie di bello e brutto, sembra che siano più adeguate quelle di centrato e non centrato, perché rimane l’impressione che, nell’idea di colpire con precisione il vero nucleo di interesse del personaggio-Siffredi, qualcuno abbia sbagliato mira. Leggi la recensione
Cosa si mangia durante il ramadam?
Un periodo sacro per gli islamici, dettato dal Corano, che dura un mese, fino al 9 aprile. Durante il Ramadan tutti i musulmani praticanti adulti e sani sono obbligati, dalle prime luci dell'alba fino al tramonto, a non mangiare, bere, fumare e praticare sesso. Eccezioni. Secondo le prescrizioni del Corano, dal digiuno (chiamato sawn) sono esentati solo i minorenni, i vecchi, i malati, le donne che allattano o in gravidanza. Mentre le donne che hanno il ciclo mestruale o chi è in viaggio è esonerato dall'obbligo di digiuno solo temporaneamente. Leggi l’articolo
Quanto ci ha stancato il foodporn?
È certamente colpa nostra, colpa della nostra passione per il cibo, per il parlare di cibo in modo diffuso, ovunque, averlo reso discorso perfetto per l’ascensore e per le cene che durano serate intere. Del nostro scandalizzarci per la ricetta della carbonara con la panna copiata male negli altri Paesi, del ritorno alle origini e della riscoperta delle tradizioni, del chilometro zero e della ritrovata passione per i grani antichi e per le cose buone di una volta che come le fanno le nonne nessuno più. Sarà, ma la noia comincia ad impadronirsi dei nostri smartphone. I creator food sono assolutamente utili, se non fossero ovunque, tantissimi e ormai fuori controllo con questa continua sessualizzazione delle ricette. Onnipresente come con un certo tipo di comicità che andava di moda qualche anno fa, anche i foodie, i foodlover, blogger o come vogliamo chiamarli, quasi sempre hanno bisogno di essere riconoscibili per essere identificati dallo "scrollatore" medio, e questo li sta portando ad essere una patetica rappresentazione di stereotipi ridicola e fine a se stessa. Leggi l’articolo
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Andare in vacanza a Pasqua è da ricchi? 🌊
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A Matera non ci sono fast food 🍔
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50 e non sentirli affatto 🐺
I tool che ho usato questa settimana 🛠
Fact Checking - Sai quanto abbia a cuore la veridicità delle notizie e la ricerca delle fonti, per creare un ecosistema sempre più "sano" ci viene in soccorso una sezione creata direttamente da Google in cui viene fatto Fact Checking sulle notizie, da esperti indipendenti raggruppati direttamente da Google stessa. Lo trovi qui
In cuffia e in video 🎧
Words | Cosa significa parlare inclusivo - Le parole che scegliamo hanno sempre un impatto. Possono esprimere incontro, attenzione, cura. Ma anche l’opposto: chiusura, ostilità, indifferenza. Anche se non sempre ne siamo consapevoli, possono fare la differenza. Oggi la lingua che parliamo sta cambiando. Emergono nuove voci nel dibattito pubblico, cambiano le sensibilità su temi come genere, minoranze, salute mentale. Il dibattito sul linguaggio inclusivo nasce da qui. Con questo podcast Will vuole offrire un punto d'ingresso alle complessità della trasformazione del linguaggio in senso inclusivo, compiendo un percorso di esplorazione, di conoscenza e di consapevolezza. Lo ascolti qui
Forse non sapevi che 💥
Il presunto omicidio su Google Maps
Nel 2013, gli investigatori di Internet hanno preso in mano le loro lenti di ingrandimento quando una donna ha postato su Facebook una schermata di Google Street View che sembrava mostrare un uomo che trasportava un cadavere. Lo scatto includeva quella che sembrava una scia di sangue che scendeva lungo un molo di Almere, una città dei Paesi Bassi. L’immagine si è rapidamente trasformata in un contenuto virale, scatenando molte discussioni, finché non si è scoperto che il colpevole era un cane bagnato di nome Rama e che il “sangue” non era altro che acqua.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Il tempo è una risorsa molto importante e un elemento comunemente trascurato quando si tratta di gestire i clienti e il lavoro in generale.
Tu adesso dirai: “Sì, ok Ale, facile. Ma come capire quando è il momento di lasciare andare un cliente?”.
Applicando il Principio di Pareto, secondo cui il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti, è possibile identificare i clienti che causano più grattacapi. Questo aiuterà te e il tuo team ad abbandonare definitivamente il mantra ‘il cliente ha sempre ragione’. Ovviamente devi anche identificare se alcuni problemi sono causati da te, ma quello devi saperlo tu.
I consigli di questa newsletter continueranno ad essere gratuiti, però ogni tanto su molti prodotti o libri c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto). Ecco un piccolo elenco (in crescita) dei prodotti che scelgo di diffondere e ho acquistato o utilizzato. So che ne farai un ottimo uso.
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Aprila e buona lettura
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A presto,
Alessandro