OpenAI ha rilasciato Sora, il suo tool Text to video, una rivoluzione.
In molti si stanno domandando se renderà le agenzie di comunicazione più povere.
La mia opinione è che sarà possibile un alto tasso di adozione e una moltiplicazione di creator.
Perché diventerà facile creare anche i video, e tutti ci proveranno. A quel punto, sapete cosa diventerà ancora più facile? Fare contenuti mediocri. Perché quando diventa facile fare qualcosa, aumenta l’accessibilità e ci si accontenta di farla. Non importa come, e soprattutto perché.
Invece, far succedere un video non basta. Così come far succedere un’immagine non basta. Lo abbiamo visto, ora una fotografia prodotta dall’intelligenza artificiale è già divenuta “norma” e lo stupore passa dopo uno scroll del pollice. Così come far succedere un testo non basta. Avere idee è facile. Il difficile è avere idee che funzionano.
La convivenza tra creatività umana e computazione nasce con lo stesso sviluppo tecnologico e prima ancora con l’immaginario collegato. Guarda ad esempio la straordinaria ricerca di Manfred Mohr. Quello che è davvero cambiato è che queste tecnologie che definiamo “intelligenti” oggi sono molto più pervasive e i sistemi che le alimentano maggiormente complessi. I più recenti sviluppi in questo senso, da ChatGPT ai vari Text-To-Image e ora Text-To-Video, se da un lato rappresentano un’estensione del potenziale creativo, dall’altro sono basati su logiche di estrazione e organizzazione dei dati che possono diventare pericolose nel momento in cui non ne siamo consapevoli. Perché una AI mi restituisce un determinato risultato? In che modo quel risultato può essere rappresentativo del mondo e della società in cui vivo? Non è in dubbio inoltre che questi sviluppi porteranno alla perdita di alcune professionalità nell’industria creativa (e non solo! Lo stiamo vedendo).
L’atteggiamento però che ritrovo nel mondo creativo contemporaneo non è quello della chiusura ma piuttosto della speculazione e della ricerca di nuovi percorsi possibili. Gli stessi percorsi che auspico di trovare anche io.
La creatività non è far succedere un video, un’ immagine, un testo. La creatività è il talento e il mestiere nel governare le leve di comunicazione, il pensiero, la fantasia, l’intuizione, secondo un disegno e una strategia.
L’intelligenza artificiale creerà una sovrabbondanza di creator che si accontenteranno di aver fatto succedere un contenuto, e qui sarà il trionfo dell’omologazione.
Vedrete, succederà presto, dobbiamo augurarcelo, non osteggiarlo, con spirito di adattamento. Lo stesso spirito che ebbe l’uomo 12.000 anni fa.
Pensa alla rivoluzione neolitica e i suoi cambiamenti nello stile di vita umano.
I cacciatori-raccoglitori conducevano una vita nomade, spostando il loro accampamento in risposta al susseguirsi delle stagioni, i coltivatori, invece, divennero sedentari e iniziarono a costruire i primi villaggi. È vero, molti umani persero la loro “utilità sociale”, ma pensa a quanti nuovi lavori quella rivoluzione tecnologica e sociale portò. Alla trasformazione positiva che quella generazione e moltiplicazione di possibilità legata al cibo, portò per la nostra specie.
Quella che conosciamo come civiltà, (la scrittura, la storia e la sua memoria, l’organizzazione sociale) arrivò grazie a quella incredibile rivoluzione.
Ora, come l’agricoltura, l’intelligenza artificiale, anche in questo caso, generativa e moltiplicativa (non di cibo, ma di idee e contenuti), produrrà e sta producendo una trasformazione sociale, modificando paradigmi culturali che non possiamo immaginare. Dobbiamo fermarla? Prova ad immaginare quanti cacciatori, spinti dalla paura avranno provato a convincere l’umanità nel continuare la tradizione millenaria del nomadismo e cosa avremmo perso se li avessero ascoltati.
Vedrete, crescerà il bisogno di consulenti e creativi che rifuggono dall’omologazione, soprattutto di artigiani delle idee che sanno scegliere le parole giuste da mettere in fila nel modo giusto, per scrivere (anche) i prompt giusti. Allora sì, che l’intelligenza artificiale farà succedere i contenuti giusti.
Fino ad allora, sbadiglieremo scrollando con in mano il nostro smartphone.
Iniziamo buona lettura!
🤗Se Pane Burro e Caffeina ti piace, condividila sui Social, falla leggere a qualcuno e taggami su Instagram, Facebook o Linkedin.
Se vuoi sponsorizzare una delle mie newsletter puoi mandarmi una email, scrivimi qui. ✍🏻
Ciao, sono Alessandro e con la mia agenzia, aiuto aziende e professionisti a rendere i loro brand significativi e memorabili. Vuoi qualche consiglio?
Facciamo una chiacchierata e valutiamo insieme come posso esserti di aiuto, scrivimi qui. ✍🏻
📭 C’è posta per me. I vostri consigli
Segnalami un tema che ti piacerebbe venisse trattato nella newsletter. Puoi farlo ogni volta che vuoi, il bottone qui sotto è dedicato a te!
💭 Un caffè con l’Intelligenza artificiale
Fantasmi generativi. Lutto e intelligenza artificiale
Il rapporto “Generative Ghosts: Anticipating Benefits and Risks of AI Afterlives” esplora il dilemma etico e progettuale dei “fantasmi generativi”, avatar AI di persone decedute. Re;memory ad esempio, è un “servizio umano AI premium” che consente a chi è rimasto di “ricordare i propri cari per sempre”. Per soli 10-20.000 euro, gli acquirenti ottengono una sessione di sette ore di riprese e interviste per creare una versione sintetica di una persona basata sulla sua voce e sulle sue immagini reali. Per un altro migliaio di euro, i cari possono ottenere una “riunione” di 30 minuti per interagire con il gemello digitale della persona deceduta in uno “showroom commemorativo” dotato di uno schermo da 400 pollici e di un sistema audio di alta qualità. Re;memory è solo uno dei tanti servizi che offre la possibilità di creare un fantasma digitale. Queste tecnologie possono evolvere nel tempo, imparando, somigliando sempre maggiormente al defunto, generando la possibilità di avere nuovi ricordi. Leggi di più
Surrealismo e Intelligenza Artificiale
C'è un filo conduttore che può legare l'Intelligenza Artificiale - e l'entusiasmo che al momento pare circondarla - con le pratiche e le ricerche degli artisti surrealisti. Ed è la consapevolezza della centralità del linguaggio nel determinare il senso del mondo. È attraverso la capacità di un bot di simulare le sfumature e complessità di una conversazione umana che valutiamo la sua intelligenza. In modo del tutto simili, i surrealisti hanno utilizzato elementi provenienti da mondi ignoti e sconosciuti - il sogno, il desiderio, l'inconscio -, li hanno mimetizzati tra elementi di uso comune - il modo con cui interpretavano la figura tradizionale, esprimendola in pittura e scultura - e hanno creato una nuova sintassi in grado di ristrutturare la nostra percezione e generare un nuovo senso della realtà. Anche nel marketing. Leggi di più
Un Caffè con voi | Ogni settimana ti presento un iscritto alla newsletter
Nema Mohamed
Ciao sono Nema e da grande sogno di diventare la versione femminile di Giovanni Mucciaccia. Nel mio mondo non possono mancare colla vinilica, cartone e colori con cui trasformo gli scarti (dal cartone delle uova al tubo della carta igienica) in qualcosa di bello. Ho un team di collaboratori esperti, i miei tre bambini, che mi aiuta a progettare e realizzare i lavori di riciclo creativo che propongo qui.
E tu, che cosa ti sei perso? 🤗
Il labirinto della libertà d’espressione sui Social Media
Le aziende che controllano i social media hanno rinunciato da tempo al loro ruolo di controllori della disinformazione. Quindi qual è e chi decide il confine (sottilissimo) tra libertà di espressione e disinformazione? Quale futuro ci aspetta in piazze pubbliche privatizzate in cui i governi provano a definire un nuovo concetto di democrazia? Leggi di più
Chi partecipa alle riunioni per decidere le regole sugli influencer?
È l’argomento del momento. All'inizio dell'anno l'Agcom ha dato il via libera a una stretta sul lavoro dei content creator, tenuti a rispettare il testo unico sui servizi dei media audiovisivi (Tusma), che detta le regole a televisioni e radio. Di fatto Agcom ha equiparato le responsabilità degli influencer con un largo seguito (ossia con almeno un milione di follower e un tasso di engagement, quindi di reazioni, commenti e like, ad almeno il 2% dei contenuti pubblicati), a quelli dei grandi operatori di comunicazione (testate di informazione ecc.) Il 5 marzo ci sarà il primo tavolo dell'Agenzia delle comunicazioni per fissare le linee guida su responsabilità e norme dei content creator. Dall'agenzia di Fedez alla società di Clio Make-up, chi ha ricevuto la convocazione e chi siederà dalla parte degli influencer? Leggi di più
Apple rinuncia alla sua automobile a guida autonoma
Come fa spesso, Apple non aveva mai confermato di essere al lavoro su un’automobile a guida autonoma, ma negli anni erano circolate molte notizie dall’interno del gruppo di lavoro e soprattutto si erano visti prototipi per le strade degli Stati Uniti: il progetto era formalmente segreto, ma nei fatti noto a molti. Dopo quasi dieci anni e miliardi di dollari spesi in ricerca e sviluppo, Apple ha deciso di cancellare il proprio progetto per costruire un’automobile elettrica che si guida da sola, concentrandosi invece sui nuovi sistemi di intelligenza artificiale. Leggi l’articolo
Come si parla di salute mentale sui Social Media?
Tre anni di conversazioni social: oltre 480mila post tra Facebook, Instagram e TikTok. Questa la mole di dati presa in considerazione nel report “Salute mentale: social media analysis” di Pierluigi Vitale, social media analyst, e Serena Pelosi, linguista computazionale. L’analisi non prende in considerazione solo i post in cui esplicitamente vengono usate le parole “salute mentale” ma anche quelle in vengono rilevati temi coerenti, dall’ansia alla depressione, o parole come “ghosting”, “toxic” che possono comunque essere legate all’oggetto dello studio. Per abbattere pregiudizi e paure e capire come questo tema viene dibattuto su queste piattaforme. Leggi di più
LVMH e Hollywood, pronti a produrre contenuti TV e Cinema
Una casa di produzione del colosso del lusso, per trovare opportunità per i brand in portfolio del colosso francese, di collaborare con creator, produttori e figure dell’intrattenimento per co-sviluppare, co-produrre e co-finanziare contenuti di intrattenimento, film, tv e audio. Se ormai moda e intrattenimento sono sempre più legate, a capirlo non è stata finora solo Lvmh: a settembre dello scorso anno, infatti, Artemis, holding della galassia Kering, ha acquisito una partecipazione di maggioranza nell’agenzia di talenti di Hollywood, Creative Artists Agency. Leggi di più
Elon Musk salva una Pasticceria
Una fabbrica Tesla ha ordinato 4.000 torte in una piccola pasticceria: poi ha disdetto tutto, causando un grave problema. Durante il fine settimana centinaia di clienti si sono messi in fila per comprare le torte del panificio, una dimostrazione di sostegno dopo il racconto di Voahangy Rasetarinera (proprietaria dell’attività commerciale) e l’intervento di Elon Musk sui social media. Leggi di più
Dal mio feed! 📱
Il “caso”Mare Fuori, spiegato bene 🎥
Al Frog Club d NY si bacia la Chef per 1000 Dollari 👩🍳
Una spilla AI 💭
Il Lenovo trasparente è realtà 💻
La vera storia delle penne alla Vodka🍴
I tool che ho usato questa settimana 🛠
Answer The Public - Un tool che sto iniziando a testare con cui potete definire le domande e le esigenze del vostro pubblico, basandovi sulle loro ricerche su Google. Lo trovi qui
In cuffia e in video 🎧
Coffee News, scopri che cos’è il Carrie Bradshaw Index - Puoi permetterti la casa in cui abiti? Te lo dice il Carrie Bradshaw Index, l’indice che svela che l’appartamento della protagonista di Sex and the city era incompatibile con le sue finanze. Lo ascolti qui
Forse non sapevi che 💥
l primo social network (non è stato Facebook)
Il primo social network aperto al pubblico si chiamava Sixdegrees.com (ispirato alla teoria sociologica dei "sei gradi di separazione' tra persone) e nacque nel 1997. Consentiva di caricare foto e informazioni che si potevano condividere con reti ristrette di persone basate su interessi comuni. Questo primo esperimento social, però, terminò nel 1999, solo due anni dopo l'apertura.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
La capacità di fare bene poche cose spesso non suscita grande entusiasmo. Ma va bene così, io con i miei clienti, voglio una lunga relazione e non un flirt occasionale.
I consigli di questa newsletter continueranno ad essere gratuiti, però ogni tanto su molti prodotti o libri c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto). Ecco un piccolo elenco (in crescita) dei prodotti che scelgo di diffondere e ho acquistato o utilizzato. So che ne farai un ottimo uso.
Se questa newsletter ti è piaciuta, puoi condividerla con chi vuoi e cliccare il cuoricino sopra. Se non te ne vuoi perdere nemmeno una, iscriviti qui. Se vuoi fare quattro chiacchiere con me, scrivimi su Instagram!
Giovedì o Venerdì ti invierò la prossima mail.
Aprila e buona lettura
Se ti piace cosa scrivo e vuoi sponsorizzare una delle mie newsletter puoi mandarmi una email, scrivimi qui.
A presto,
Alessandro
Del valore dei creativi in un'epoca in cui la creazione di contenuti stratosferici è ormai alla portata di tutti ne parlavano anche in una delle ultime puntate di Hacking Creativity: so distinguerà solo chi avrà una bella storia da raccontare.