“Se tutti ti mentono sempre, la conseguenza non è che tu credi alle bugie, ma che nessuno crede più a nulla” (Hannah Arendt)
Viviamo una fase storica in cui, il giornalismo è il luogo in cui si sta costruendo il ruolo che l’IA avrà nella nostra società. Partendo da una prospettiva diversa, possiamo sostenere che l'IA sia attualmente plasmata dai media e attraverso la lotta di narrazioni concorrenti che i media ospitano. Questo avviene attraverso una costante cascata di opinioni su ciò che l'IA dovrebbe o non dovrebbe essere o fare. L'aspetto particolarmente interessante del giornalismo è che, se da un lato è il luogo in cui si forma il dibattito pubblico sull'IA e dove questo prende forma, dall'altro è anche un campo che sarà trasformato da queste stesse tecnologie.
Per capire a che punto è il giornalismo, l'annuale Digital News Report 2024 di Reuters (Un appuntamento annuo curato da Nicola Newman, per capire a che punto è il giornalismo, attraverso le interviste a 300 addetti ai media in vari ruoli di 50 Paesi.) riporta alcuni dati interessanti sull'uso dell'AI nel giornalismo.
Il dubbio torna su quale potrà essere il vantaggio reale per l'editoria legato alla possibilità che le informazioni vengano distorte e non più curate direttamente da giornalisti. In un settore che surfa tra onde alte, il 47% degli intervistati sono fiduciosi sulle prospettive del giornalismo per il 2024 e solo il 12% sono sfiduciati. Il restante 41% sospende il giudizio.
Il futuro prevede che la stragrande maggioranza dei contenuti Internet sarà prodotta sinteticamente entro il 2026. Per contro, Il 50% degli editori nel 2023 ha impedito ad AI di accedere ai propri contenuti (l’80% negli Usa). Non a caso, è lì, negli Stati Uniti, che quest'anno si sono persi 20 mila media jobs, sei volte i posti persi nel 2022. Hanno chiuso in media 2 giornali locali a settimana, creando in quei luoghi "news desert". Mentre altri (le “ghost newsroom”) sopravvivono senza un solo reporter permanente, con contenuti sintetici (corretti da giornalisti) o condivisi da altri media.
Chi resiste, secondo l’80% degli intervistati, lo farà grazie a sottoscrizioni dei lettori. Queste crescono, però, per ora, non abbastanza per compensare il declino di stampa e pubblicità.
C’è inoltre nel mondo la paura e il pericolo “news fatigue”, persone affaticate dalle notizie. E anche persone affaticate dalle troppe offerte per avere notizie. Oltre al pericolo “news avoidance”, persone che hanno staccato la spina delle notizie e non vogliono informarsi perchè si sentono sopraffatti. Come si contrastano? Con migliori spiegazioni delle storie, con storie trattate in modo più complesso (secondo il 67 per cento degli intervistati), con giornalismo delle soluzioni, che indica come risolvere i problemi (44 per cento), con storie più umane (43 per cento).
Le storture dell’intelligenza artificiale appaiono già estremamente reali e significative. Rappresentano una potenziale anticipazione delle future lotte sociali che il giornalismo sarà chiamato a raccontare. E senza dubbio, quelle storie non saranno raccontate utilizzando CHATGPT.
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Giada Bellegotti
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Art Guru - Uno strumento di Intelligenza artificiale generativa da testare per le tue immagini. Puoi crearne partendo solo dal testo oppure da una foto e si può prestare molto bene per realizzare avatar e ritratti. Lo trovi qui
In cuffia e in video 🎧
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Forse non sapevi che 💥
Esite un prima e un dopo quel video.
Su YouTube vengono caricate venti ore di video al minuto ogni giorno. Il primo video caricato sul celebre sito per la condivisione dei filmati è di Jawed Karim, uno dei fondatori, che il 23 aprile 2005 pubblicò una breve clip di 19 secondi che lo riprendeva di fronte alla gabbia degli elefanti dello zoo di San Diego (ed è tuttora visibile sul sito).
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Una persona intelligente lavora con persone più intelligenti di lui.
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Alessandro