Una larga parte dei media ha titolato che quella del Pandoro, fosse “solo un’operazione di marketing”, con la sola accezione negativa. Come se al marketing fosse precluso favorire il bene comune.
Come giustamente sottolinea Massimiliano Dona (avvocato dalla parte dei consumatori) in un suo intervento. In tutto questo rumore di sottofondo legato al pandoro gate, c’è qualche cosa che mette veramente tristezza, ovvero che si debba confondere l’errore (se verrà accertato) che ha fatto un singolo Influencer con un giudizio complessivo sulla categoria, la società digitale, sul mondo dei social e dei Content Creator.
Questo messaggio forse è stato avvallato proprio dall’influencer quando ha detto che non avrebbe più mischiato attività commerciali con attività benefiche, eppure la solidarietà si alimenta, anche ma non solo, grazie al fatto che ci sono aziende che decidono (ad esempio) di ripristinare il verde di un giardino, restaurare un monumento, fare una donazione a favore di un ospedale pediatrico. Fare del bene.
È chiaro che in qualche modo questo purpose marketing, servirà all’azienda per fare branding, elevare la sua immagine, migliorare la sua reputazione, ma c’è poi anche una funzione di utilità sociale, perché quei soldi poi verranno donati per una giusta causa.
Ragazzi non è sbagliato mischiare attività commerciali con solidarietà, è sbagliato mancare in trasparenza o peggio, approfittare della buona volontà delle persone per il proprio tornaconto personale.
Questo è un errore che ha fatto il singolo Influencer (se così sarà accertato) e che non macchia l’intero ecosistema della content creator economy, che oggi conta quasi mezzo milione di persone.
500.000 persone in Italia che, a vario titolo, producono contenuti. Molti contenuti di valore che aiutano le giovani generazioni a capire e approfondire tematiche, imparare. Contenuti organici che hanno un impatto sulla società.
Gettare via il bambino con l’acqua sporca. Dire basta con i social media, basta con il digitale e basta con gli Influencer è clamorosamente sbagliato e danneggia irreparabilmente una società, soprattutto la parte più giovane di questa società, che già oggi lavora, si forma e vive in quell’ecosistema.
Sostenibilità è anche questo. Sta a noi cercare di rendere quell’ambiente, un ambiente migliore, ripulire in qualche modo l’acqua di questo acquario, perché i pesci che ci vivono sono i nostri figli, il nostro futuro.
Iniziamo, buona lettura!
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Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Viviamo in un contesto di società che tende sempre maggiormente alla polarizzazione. Sei un workaholic o sei uno che non ha voglia di fare niente. Sei un vincente o un fallito. Sei vittima o carnefice.
C'è una frase che mi ha colpito ultimamente, pronunciata da Brian Chesky - CEO di Airbnb - durante una intervista: "Se fra 4 anni penserò le stesse cose che penso oggi, probabilmente significa che non ho imparato abbastanza".
Ergo, per questo 2024 mi auguro di chiedermi sempre più spesso il perchè, sono convinto di qualcosa di cui sono convinto.
Buon anno, è stato bello averti come mio lettore fino a qui!
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A presto,
Alessandro