Ci vuole pazienza. Santa pazienza. Lo ripeto a me stesso, non solo a te che mi stai leggendo. Si potrebbe andare avanti a lungo nell’elenco delle sfide che la pazienza deve attraversare per affermarsi nella sua utilità senza andare sprecata.
C’è una parte di noi, sempre attiva nell’era dell'iper presenzialismo dei social media, che vorrebbe rompere qualsiasi relazione tra il tempo e i ritmi naturali della vita. Scavalcando qualsiasi barriera intitolata alla pazienza per prendere, affermando ciò che desideriamo, l'ora e subito.
Viviamo nell’epoca dell’alta velocità, del tutto, nel momento stesso in cui lo abbiamo pensato, dell’usa e getta: I calendar sempre sincronizzati su scadenze in arrivo, task da rispettare, e programmi da portare a termine. E invece la pazienza esige una dilatazione del presente, una tregua da questo continuo richiamo alla performance.
Abbiamo confuso la velocità del mezzo, con la velocità del fine. Soprattutto noi che lavoriamo nel mondo del digitale. Avendo a disposizione un mezzo veloce: dallo smartphone, al computer di casa, fino ai social media e le app, non possiamo pretendere la medesima velocità dei risultati, che richiedono tempo.
Il tramonto della pazienza come virtù è dovuta anche alla cattiva interpretazione della sua funzione. Fin troppo spesso confusa con l’inerzia, quasi fosse un compromesso al ribasso con le aspettative. O peggio, catalogata come una sconfitta personale, resa passiva di fronte ad un disagio o qualche cosa che ci accade. Di contro l’impazienza, diventa un segno di forza, di risolutezza, carattere e leadership. Un cortocircuito e un rovesciamento dei paradigmi che rischia di portarci fuori strada. Mettiamoci in ascolto.
Cerchiamo di non trasformare una connessione in una interruzione.
La tecnologia è ovviamente un'opportunità per tenere e creare connessione con gli altri. Ma quando questo bisogno ci separa da un legame reale con chi abbiamo di fronte o con le persone con cui abbiamo dei rapporti concreti allora si trasforma in interruzione.
Non è necessario nascere pazienti, ma tutti lo possiamo diventare.
Vuoi qualche consiglio per la tua azienda (ma non solo)?
Facciamo una chiacchierata, scrivimi qui. ✍🏻
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Nata al mare, ma felicemente incastrata a Milano dal 2000, prima per il Politecnico, dopo per il lavoro e infine per amore: sono nate a Milano, infatti, le mie tre persone preferite: Alessandro, Gaia e Giada. Mi sono laureata nella materia a me senza dubbio più affine, ovvero ingegneria. Chi mi conosce nella vita reale sa quanto questo imprinting preciso e organizzato faccia parte della mia quotidianità, ma allo stesso tempo ho rubato dalla sfera creativa la capacità di comunicare e portare con me, attraverso viaggi ed esperienze, le persone che hanno deciso negli anni di seguirmi. Ho iniziato il mio rapporto con il web su Flickr dove pubblicavo le fotografie delle nuvole con le quali partecipavo a concorsi sul tema e nel 2009 ho acquistato il mio primo dominio, www.TheOldNow.it un blog personale di fotografia e di viaggi che si è rapidamente trasformato e cresciuto in un web magazine di lifestyle, che ha oggi all’attivo più di 6500 articoli. Poi è arrivato anche instagram e la community è cresciuta e io con lei. Dal 2015 il web è diventato la mia professione: da una parte sono una content creator per le mie piattaforme digitali e per quelle dei miei clienti, dall’altra mi occupo di consulenze e formazione in ambito di influencer marketing e social media.
Come usi i Social?
Uso i social come amplificatori della mia voce. Mi permettono di raggiungere persone che non avrei modo di incontrare fisicamente ma con le quali, grazie appunto ai social network, riesco ad avere una connessione, creare un rapporto e perché no, a volte anche delle amicizie.
E tu, che cosa ti sei perso? 🤗
La prima tazza di caffè ☕
Il futuro di Google è in declino?
I servizi di ricerca della piattaforma numero uno al mondo, da qualche tempo sono influenzati dalla crescente ricerca da parte degli utenti che avviene attraverso i social. Instagram e TikTok in primo luogo, poi Youtube. Google stessa ne è cosciente, tant'è che in una recente dichiarazione hanno rivelato "Nei nostri studi, una percentuale vicina al 40% dei giovani, quando cerca un ristorante per pranzo, non va su google maps o cerca ma su TikTok o Instagram”. Ne parla Techcrunch
TikTok aggiorna il suo live streaming e ulteriori features
TikTok aggiorna il suo sistema di live streaming limitando la trasmissione in diretta ai bambini e per consentire agli streamer di raggiungere un pubblico più adulto.
Attualmente, chiunque abbia almeno 1.000 follower e età superiore ai 16 anni può avviare un live streaming su TikTok e le persone di età superiore ai 18 anni possono inviare e ricevere suggerimenti, uno dei modi in cui i creator guadagnano sulla piattaforma. A partire dal 23 novembre, solo gli utenti dai 18 anni in su potranno ospitare un live streaming. Continua a leggere su The Verge
Instagram si sta riempiendo di discariche
Il carousel indiscriminato è diventato il segno più tangibile dell'euforia per la ritrovata vita sociale? Nell'ultimo anno, probabilmente hai notato sempre più post di questo tipo all’interno del tuo feed, o addirittura ne hai postati alcuni tu stesso. Dopotutto, se una foto racconta più di mille parole, un photo dump è praticamente un romanzo. Il fenomeno sia diventato popolare anche tra le celeb, come ad esempio Dua Lipa, che durante l’Estate ha portato i suo follower in giro con lei e i suoi amici, fotografando i loro viaggi, il junk food, come se avessimo accesso alle foto scartate del suo rullino. A quel punto, da look book perfetto, il suo Instagram è diventato uno strumento di grande vicinanza con i suoi fans, meno freddo e più caldo e vero. Un fatto estremamente gradito ai follower, ma anche dalla stampa specializzata.
Quindi la domanda che oggi molti osservatori di Instagram si pongono è: il photo dump è uno strumento efficace? Può essere utile a dare profondità ad un racconto sui social? Ne parlano su Input Mag.
Trovare l’anima gemella sui gruppi Facebook? Si grazie
Utenti stanchi delle principali app di appuntamenti e persone di tutte le età utilizzano la funzione Gruppi di Facebook per trovare l'amore. Mentre la maggior parte delle app popolari funziona su un modello "freemium", ovvero gli utenti possono accedere all'app gratuitamente ma devono pagare per servizi come "Mi piace" o la possibilità di tornare indietro con gli swipe, i gruppi Facebook ci riportano indietro al caro e vecchio match-making (il passaparola), che è esattamente ciò che molti hanno perso nell'era digitale, che monetizza sulla ricerca del romanticismo. Leggi qui.
Nasce Asso Influencer
Si chiama Assoinfluencer, si tratta della prima associazione italiana di categoria, nata con l'obiettivo di rappresentare e tutelare istanze e interessi di influencer e content creator. Una schiera di 350mila persone solo in Italia che genera un potenziale giro di affari pari a 280 milioni di euro. L'associazione, che ha mosso i primi passi a livello istituzionale nel 2018, si appresta a lanciare proprio in questi giorni la sua campagna associativa. Ho notato diversi nomi noti di esperti del mondo della comunicazione entrare a far parte del board, speriamo sia l’occasione di portare valore ad una categoria e non l’ennesima opportunità di lucro e visibilità per pochi noti. Ai posteri l’ardua sentenza. Leggi qui
Social Media Manager, potete iscrivervi all’Ordine dei Giornalisti
Suona strano lo so, ma la notizia è arrivata in questi giorni proprio dal vicepresidente dell’Ordine Angelo Luigi Baiguini durante un corso formativo per i giornalisti. Che spiega: Sono in corso di definizione i criteri per l’accesso che saranno discussi con gli ordini regionali. L’iscrizione nel registro dei praticanti potrebbe essere possibile già a gennaio. Attendo di conoscere i dettagli, nel frattempo puoi leggere l’approfondimento qui
Inventing Anna, una storia senza fine
L’oramai nota truffatrice Anna "Delvey" Sorokin rilasciata dalla detenzione si è trasferita in un appartamento a NY nell'East Village e si prepara alla sua campagna NFT.
I tool che ho usato questa settimana 🛠
Quante volte ti capita di guardare una serie tv e pensare: «questo vestito è bellissimo»? A me e Laura succede molto spesso, e quindi cominciamo la ricerca del vestito o dell’outfit, spesso inconcludente. Ma se questo processo invece fosse facilitato da un sito web? Sto parlando di WornOnTv, che racchiude in un sito molte delle serie tv che più ami con i diversi outfit indossati, indirizzandoti poi al marketplace dove concludere l’acquisto.
Calcola quanto tempo hai perso guardando serie tv? Questa applicazione ti consente di calcolare quanto tempo della tua vita hai speso per guardare le tue serie preferite. Il funzionamento dell’invenzione del demonio è molto semplice, provala qui.
Tune Find è un sito web che cataloga tutte le canzoni che appaiono in programmi televisivi, film e persino videogiochi. Fornisce un database su ricerca, di facile utilizzo che comprende oltre 100.000 programmi TV, film e videogiochi. TuneFind si affida alla sua comunità di utenti per identificare le canzoni presenti all’interno dei media. Se approvato, il brano viene visualizzato nella pagina di quel particolare programma TV, film o videogioco. Il resto della community di TuneFind vota l’accuratezza della canzone. Si lo so che esiste Shazam ma l’usabilità è differente.
Ti mando la posizione - Dove Mangiare 📍
Siamo animali urbani e amiamo sperimentare. Qualche tempo fa ho visitato il Dhole, che prende il nome da un particolarissimo animale selvatico dell’Asia ed è lo spin-off della famiglia dell’Eppol di Porta Venezia.
Cocktail bar, ma anche bistrot, Dhole è un locale contemporaneo che sorprende. unendo l’alta miscelazione ad un approccio alla cucina fusion e gourmet.
Menù cortissimo, e una drink list da scoprire il cui tema legato al viaggio saprà conquistare anche i più scettici. Te ne parlo qui.Nella mia cucina 👨🏼🍳
l mio cuoco preferito (o forse la persona a cui forse mi piacerebbe somigliare da grande, gastronomicamente parlando) si chiama Yotam Ottolenghi : è super famoso, non ha bisogno delle mie presentazioni, i suoi ristoranti non hanno nessuna stella Michelin (e sticazzi), è israeliano, mangia carne e frutti di mare, è un fan delle verdure, scrive di cucina sul Guardian, è laureato in filosofia e fa le insalate (ma non solo!) più cool del pianeta.
Oggi mi ispiro a lui e i suoi accostamenti, con una ricetta tutta mia, spero di non sfigurare. Seguitemi in cucina!In cuffia 🎧
Un giorno una figlia di appena 13 anni racconta a sua madre di essere trans e non binaria. Oggi, Silvia e Alex raccontano la loro storia con un approccio diretto e incisivo. Per normalizzare una situazione ancora stigmatizzata. Corpi Liberi, il podcast che racconta la disfonia di genere.
Cosa sto leggendo 📚
Gli anni ruggenti della pubblicità. I grandi creativi raccontano
Ti fa l’occhiolino dalle pagine dei giornali, sfila sui viali cittadini, si fa ascoltare su radio e televisione. Spot, manifesti, campagne: è la pubblicità, affascinante e spregiudicata. Per una volta, anziché osservarla o subirla, passiamo dalla parte di chi l’ha pensata e creata. Silvio Saffirio ha intervistato undici grandi creativi della storia, addentrandosi tra storie professionali e private all'insegna della curiosità e della sperimentazione. Come si arriva a uno slogan che si imprime nella mente di di più generazioni? Che cosa leggono, come vengono stimolate queste grandi menti? Com'era lavorare nella pubblicità quando si chiamava ancora reclame, o propaganda? Un viaggio nella storia della nostra comunicazione di marca.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Fare differenza tra vocazione e talento.
Siamo ossessionati dal talento a tutti i costi. Il talento invece è uno strumento al servizio dì qualcos’altro: la vocazione.
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Giovedì ti invierò la prossima mail.
Aprila e buona lettura
A presto,
Alessandro