Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, lo dicono i dati, lo dicono tutti. Concetti con cui sono cresciuti i nostri genitori o i nostri nonni, come l’ufficio dalle nove alle cinque e il lavoro per tutta la vita, appartengono ad un passato remoto.
La tecnologia è chiaramente un driver di attivazione molto forte. Tuttavia, anche i cambiamenti sociali, come l’invecchiamento della popolazione in molti paesi sviluppati e una crescente comprensione dell’impatto ambientale delle pratiche lavorative, sono fattori importanti di cui tenere conto.
Nel 2024 possiamo aspettarci di vedere un ulteriore sviluppo di gran parte delle tendenze che hanno rimodellato la nostra vita lavorativa negli ultimi anni. Tuttavia, l’impatto delle tecnologie innovative (in particolare l’intelligenza artificiale) sarà avvertito più che mai con l’accelerazione del tasso di adozione e di utilizzo.
Questa ondata di digitalizzazione e trasformazione influenzerà tutti, anche quei campi al di fuori dei settori high-tech e dei ruoli incentrati sulla tecnologia dove l'AI è già norma.
Tendenze che si concentrano sui cambiamenti che avranno un impatto quotidiano sulla nostra vita lavorativa. Consideralo come un incentivo nel migliorarti e avere sempre maggiori orizzonti professionali. Oppure, per capi o manager, può essere considerato come un indicatore su dove concentrare gli sforzi per garantire che la forza lavoro sia pronta ad affrontare le maggiori sfide del 2024.
Sei pront*?
AI generativa
Questo è probabilmente il più grande e rilevante, ne parliamo ogni giorno. Oggi è diffusa una linea di pensiero secondo cui l’intelligenza artificiale non sostituirà i posti di lavoro, ma le persone che possono utilizzare l’intelligenza artificiale sostituiranno quelle che non possono farlo (sicuramente nel medio e lungo periodo). Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa si stanno evolvendo rapidamente al punto da offrire soluzioni in grado di aumentare l’efficienza praticamente in qualsiasi attività. Ma ricorda: una skill fondamentale per diventare un abile "lavoratore potenziato dall’intelligenza artificiale" è comprenderne i limiti e sapere dove è ancora necessario applicare la creatività umana, l'empatia e l’innovazione!
Pratiche di lavoro sostenibili
Secondo me, questa è l’area più importante su cui dobbiamo apportare modifiche consapevoli al nostro comportamento. Comprendere e ridurre l’impatto delle nostre azioni sull’ambiente e sul pianeta richiede di ripensare molti aspetti della nostra vita lavorativa, dal luogo in cui lavoriamo al modo in cui creiamo e implementiamo processi circolari che riducono gli sprechi e incoraggiano il riciclo e il riutilizzo delle risorse. Difficile? Le rivoluzioni non sono mai state semplici, cominciamo dalle piccole cose. Ricordi il fattore 1%? Piccole abitudini, portano a grandi risultati.
Competenze future e soft skill
Poiché la tecnologia trasforma sempre più aree di lavoro e di business, assicurarsi di essere attrezzati per utilizzarla in modo efficace è una priorità per tutti noi, dalla comprensione dell'importanza dei processi decisionali basati sull'analisi dei dati, allo sviluppo della consapevolezza delle minacce informatiche, allo sviluppo dell'intelligenza emotiva e dell'empatia. Tutto ciò per contrastare la mancanza di tecnologia adattando il proprio mindset per lavorare o guidare in modo efficace quando il tuo team è sparso in tutto il mondo. Forse non puoi aspettarti di comprendere tutti questi cambiamenti, ma capire quali sono rilevanti per il tuo ruolo e le tue responsabilità è la chiave.
Valorizzare l'esperienza dei dipendenti
Le aziende hanno ormai compreso quanto sia fondamentale la user experience del cliente (che si tratti di online e spazi fisici) per sviluppare relazioni durature e generare conversioni. Allo stesso modo, è arrivato il momento di comprendere l’importanza nel garantire che i lavoratori siano soddisfatti a tutti i livelli, piuttosto che semplicemente adeguatamente remunerati. Ciò comprende l’equilibrio tra lavoro e vita privata, il benessere, la sfida intellettuale e la crescita e lo sviluppo personale. Nel 2024, se il tuo datore di lavoro non è all’altezza in questo ambito, sarà sempre più facile trovarne uno che lo faccia.
Cambiamento demografico sul posto di lavoro
Le popolazioni stanno invecchiando, la migrazione internazionale è in aumento, le competenze dei lavoratori vengono potenziate lungo tutta la catena di comando e le aziende sono sempre più consapevoli del valore che la diversità e l’inclusione apportano al mercato del lavoro. Tutti questi cambiamenti impattano sugli equilibri delle gerarchie tradizionali, che vengono scosse profondamente. La tolleranza per anacronismi come il divario retributivo di genere diminuiranno e fattori come l’età, la razza o anche il livello di istruzione tradizionale saranno sempre meno un ostacolo alla progressione sul posto di lavoro. Coloro che saranno flessibili di fronte a questo cambiamento troveranno grandi opportunità.
Digitalizzazione e analisi dei dati sul posto di lavoro
Nel 2024, i dati avranno un impatto su ogni aspetto della nostra vita lavorativa, dai parametri utilizzati per valutare la produttività alle informazioni che sfruttiamo per prendere decisioni migliori e implementare processi più efficienti. Per coloro che vogliono lasciare il segno, la capacità di base nel compilare correttamente un foglio di calcolo in Excel non basterà nel 2024. Capire come utilizzare i dati per supportare le nostre attività quotidiane non significa avere una laurea in data science, ma significa avere una panoramica aggiornata degli strumenti e delle piattaforme utili in questa direzione e imparare a individuare le opportunità per utilizzarle in modo corretto.
L'apprendimento permanente
Con il ritmo dei cambiamenti a cui siamo costantemente sottoposti, l’istruzione non può più essere pensata come un processo che attraversiamo da giovani e che ci fornirà competenze per tutta la vita. Le imprese ci richiederanno di prendere parte a continui processi di formazione al fine di mantenere aggiornate le competenze o riqualificarsi rispetto alle tecnologie emergenti, in particolare quelle che coinvolgono dati e intelligenza artificiale. Una vasta gamma di opportunità incentrate principalmente sull'apprendimento online sarà disponibile per coloro che vorranno prendere l'iniziativa e assicurarsi di essere attrezzati per il futuro.
Il posto di lavoro decentralizzato
Il lavoro a distanza è stato una necessità per molti di noi durante la pandemia da Covid-19. Oggi potremmo sceglierlo perché preferiamo i vantaggi che apporta all’equilibrio tra lavoro e vita privata, oppure perché siamo più produttivi senza sprecare tempo (e denaro) negli spostamenti. Oppure perché vogliamo sfruttare la capacità di costruire un team veramente globalizzato e decentralizzato. Nel 2024, molti di noi sceglieranno modalità di lavoro ibride, combinando i vantaggi collaborativi e culturali del coworking in presenza con la flessibilità del lavoro a distanza.
"In un’economia fortemente automatizzata, le competenze e le abilità più preziose sono quelle che possono distinguere i lavoratori umani dalle macchine. Piuttosto che considerarci semplicemente parti di hardware biologico da ottimizzare, dobbiamo cercare di sviluppare quelle abilità che le macchine non sono in grado di replicare”.
In un libro molto bello sull’argomento (si chiama Futureproof ed è edito in inglese da John Murray), il giornalista del New York Times Kevin Roose riflette così sulle possibilità che l’intelligenza artificiale offre agli esseri umani, in particolare nel rapporto con il mondo del lavoro.
Secondo le stime del McKinsey Global Institute, a fronte di un 10% di posti a rischio, c’è un 60% di professioni per le quali solo un terzo dei compiti potrà essere automatizzato con l'utilizzo di intelligenza artificiale. Non è quindi un processo incontrollabile: sviluppo, implementazione e controllo possono e devono restare in carico agli esseri umani. E per gestire questa transizione, è necessario immaginare delle strade di relazione e collaborazione. Ci riusciremo?
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La newsletter di questa settimana è promossa da 2BHAPPY Culture Company, che eroga ogni anno il CHO, l'unico percorso di apprendimento italiano basato sulla Scienza della Felicità e delle Organizzazioni positive che offre un set di competenze solide per i leader che vogliono guidare l’evoluzione culturale delle organizzazioni con competenze e strumenti aggiornati, evoluti e science-based.
La Certificazione CHO® è solida, pratica, fattuale, altamente professionalizzante e personalizzata. Una suite di competenze che offre strumenti efficaci calati in processi e comportamenti organizzativi.
Se stai pensando che il Chief Happiness Officer (CHO) sia solo una moda aziendale, beh, lascia che te ne parli.
Il CHO non è solo un titolo accattivante da appiccicare sulla porta del tuo ufficio, è un leader positivo, che mette mano ai processi aziendali per favorire il benessere in azienda e coltivare la felicità professionale.
Immagina questo: un essere umano evoluto e consapevole, che si muove tra scrivanie, con la giusta dose di energie, un sorriso contagioso e una bacchetta magica (metaforica, naturalmente) in grado di far fiorire persone e sistema, laddove l'organizzazione desidera crescere e prosperare, che sostiene la felicità come competenza che si può allenare. Il suo compito? Non solo garantire che la macchina aziendale funzioni a dovere, ma che i suoi ingranaggi umani siano rispettati, favoriti e oliati con soddisfazione collettiva.
Il CHO è il navigatore dell'oceano valoriale dell'ufficio. Sa come tradurre il caos delle deadline in una sinfonia di successi celebrati e condivisi, con la sua capacità di valorizzare il contributo del singolo come leva cruciale dell'intelligenza collettiva e promuovere il bene comune. Ma non è solo questione di attitudine, è una strategia vincente per l'azienda. Collaboratori felici sono più produttivi, creativi e mantengono un livello di impegno che si traduce in risultati tangibili.
Questo "manager della Felicità" non distribuisce sorrisi gratuiti. Monitora costantemente il sentiment delle persone in azienda, raccoglie feedback e implementa politiche trasformative evolutive che fanno la differenza. Il CHO usa i 3 cervelli (mente, cuore, pancia) per trasformare la cultura aziendale e far sentire le persone parte di una proposito comune.
Ma, attenzione, non è solo un lavoro facile di "good vibes". Il CHO affronta le sfide con saggezza, gestisce conflitti con empatia e mette in atto politiche che promuovono l'equità e l'inclusione. In altre parole, è il guardiano della cultura aziendale, garantendo che la diversità sia celebrata e la creatività e le iniziative individuali virtuose scorranoliberamente.
In sintesi, il CHO è il costruttore di un ecosistema lavorativo dove la felicità non è solo un obiettivo, ma una solida strategia organizzativa. Quindi, se pensi che tu stesso, la tua azienda e il tuo ufficio possano fare un salto di qualità in termini di produttività e benessere, forse è il momento di dare il benvenuto al Chief Happiness Officer nella tua squadra o intraprendere un percorso per diventarlo.
Prossima edizione Primavera 2024
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