Il lavoro è dovere non sempre piacere. Che si tratti di lunghe ore, compiti estenuanti o semplicemente la natura ripetitiva di routine quotidiane, il lavoro può essere a volte qualcosa che subiamo.
Ma dato che una persona in media trascorre 90.000 ore al lavoro nel corso della propria vita, ha senso provare a godersi il posto di lavoro, dove possibile. Cosa puoi fare quindi per essere più felice e ridurre lo stress?
Jacob Lund è stato lo scienziato a capo di un progetto governativo inglese, che ha esaminato come il nostro benessere e la nostra resilienza emotiva possano cambiare nel corso della vita.
Nell’ambito di questo progetto, il team, con l’aiuto del think tank New Economics Foundation, ha identificato diverse azioni che possono ridurre lo stress e aumentare il benessere e la felicità, tutte cose che possono essere applicate da tutti sul posto di lavoro.
Cerca di essere attivo
L'esercizio fisico non farà scomparire i tuoi problemi o lo stress, ma ne ridurrà l'intensità emotiva e ti fornirà lo spazio mentale per provare a risolvere i problemi e allentare le tensioni, oltre a mantenerti fisicamente in forma.
La ricerca mostra ripetutamente i benefici positivi dell'esercizio fisico, quindi perché non concludere la giornata lavorativa con un po' di attività ?
Camminare per andare e tornare dal lavoro è un ottimo modo per creare separazione dalla giornata lavorativa. Se ciò non è possibile, potresti scendere dall'autobus due fermate prima, rendere attiva l'ora di pranzo o magari trovare una lezione di workout da fare prima di iniziare a lavorare durante la giornata.
Connettiti con le persone
Se esamini la maggior parte delle scale della felicità, le relazioni con gli altri si trovano in cima a questi elenchi. Durante la pandemia, molte persone hanno riscontrato che il loro benessere è stato compromesso a causa della mancanza di contatti sociali. In effetti, una buona rete di supporto di amici e familiari può ridurre al minimo i tuoi problemi lavorativi aiutandoti a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Questo vale anche rispetto alla conoscenza dei tuoi colleghi. Più investi nelle tue relazioni di lavoro, più piacevole potrebbe essere la tua giornata.
Aiutare i colleghi di lavoro può portare benefici sulla tua autostima e darti uno scopo, essenziale per il tuo benessere e la tua soddisfazione .
Impara nuove abilità
Mantenerti “ cognitivamente attivo ” è fondamentale per il tuo benessere psicologico e mentale e può offrirti nuove opportunità in termini di sviluppo della tua carriera. Quindi cerca di continuare a imparare: segui un corso, sviluppa nuove abilità, competenze o applicati alla ricerca di un nuovo hobby. Tutto si somma. Persino le soft skill.
Avere interessi nella tua vita al di fuori del lavoro è importante anche per il tuo benessere emotivo e mentale. In Italia lavoriamo per più ore rispetto al resto d’ Europa, il che significa che spesso non dedichiamo abbastanza tempo a fare attività che ci diano un reale beneficio. Non avere la “sindrome dell’eroe”, lavorando per ore eccessive. Assicurati di dedicare del tempo alla socializzazione, all'esercizio fisico e alle attività che trovi divertenti.
Rimani presente. Il qui e ora!
Si tratta di “essere nel momento” piuttosto che nel passato o guardare troppo avanti. Goditi il presente e lo apprezzerai di più. Esistono molte ricerche sugli aspetti positivi della consapevolezza e su come può aiutare la salute mentale.
Non devi per forza sederti ore a meditare. Essere nel momento significa riportare il cervello al presente. Un approccio più consapevole alla vita è qualcosa che puoi praticare in qualsiasi momento della giornata, si tratta semplicemente di guardare e notare ciò che ti circonda: le immagini, i suoni, gli odori. Puoi farlo mentre cammini, sei in riunione o mentre prepari una tazza di tè.
Riconosci e celebra gli aspetti positivi nella tua vita
Rimanere presente ti aiuta anche a riconoscere gli aspetti positivi nella tua vita , permettendoti di essere una persona con il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto.
Concentrati sulle cose su cui hai il controllo e accetta che ci sono dettagli nel lavoro o nella vita che non puoi cambiare.
Evita abitudini malsane
Visto che conosci le conseguenze a lungo termine, l’uso eccessivo di alcol, caffè o fumo come strategia per affrontare lo stress sono assolutamente vane. Hanno un impatto negativo sulla felicità, anche se sembrano fornire una rapida soluzione sul momento.
Lavora in modo più intelligente, non più a lungo
Dai priorità al tuo carico di lavoro durante l'orario di lavoro e avrai più tempo a disposizione per fare le cose che ti piacciono. Accetta il fatto che la tua casella di posta sarà sempre piena, e concentrati sulle priorità.
Più prendi il controllo della tua vita lavorativa e ottieni l’equilibrio di cui hai bisogno, più è probabile che sarai più felice al lavoro. In questo periodo in Italia le malattie legate allo stress rappresentano quasi il 60% di tutte le malattie a lungo termine, è necessario dare priorità al proprio benessere e cercare di ridurre lo stress lavorativo dove possibile.
La felicità al lavoro non si limita alla soddisfazione per ciò che si fa. È anche riuscire a gestire senza troppo stress gli intoppi e i contrattempi e potersi relazionare in modo sereno con colleghi e clienti (e magari anche con la dirigenza!). Ma oltre a queste dimensioni legate alla piacevolezza, non dobbiamo dimenticare che è cruciale, per essere felici al lavoro, sentire che il nostro operato è importante per noi, per l'organizzazione in cui lo svolgiamo e magari anche per i clienti finali.
Non serve essere avvocati dei diritti umani per percepire utile il proprio contributo: un chirurgo di pronto soccorso in burn out o non motivato fornisce un contributo all'organizzazione e all'utenza inferiore di quanto non facciano una cassiera precisa e gentile o un cameriere attento e meticoloso.
Ciascuno di noi può e dovrebbe sentire valorizzato il proprio contributo, in qualunque campo operi.
Iniziamo, buona lettura!
🤗Se Pane Burro e Caffeina ti piace, falla leggere a qualcuno.
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La newsletter di questa settimana è promossa da 2BHAPPY Culture Company, che eroga ogni anno il CHO, l'unico percorso di apprendimento italiano basato sulla Scienza della Felicità e delle Organizzazioni positive che offre un set di competenze solide per i leader che vogliono guidare l’evoluzione culturale delle organizzazioni con competenze e strumenti aggiornati, evoluti e science-based.
La Certificazione CHO® è solida, pratica, fattuale, altamente professionalizzante e personalizzata. Una suite di competenze che offre strumenti efficaci calati in processi e comportamenti organizzativi.
Se stai pensando che il Chief Happiness Officer (CHO) sia solo una moda aziendale, beh, lascia che te ne parli.
Il CHO non è solo un titolo accattivante da appiccicare sulla porta del tuo ufficio, è un leader positivo, che mette mano ai processi aziendali per favorire il benessere in azienda e coltivare la felicità professionale.
Immagina questo: un essere umano evoluto e consapevole, che si muove tra scrivanie, con la giusta dose di energie, un sorriso contagioso e una bacchetta magica (metaforica, naturalmente) in grado di far fiorire persone e sistema, laddove l'organizzazione desidera crescere e prosperare, che sostiene la felicità come competenza che si può allenare. Il suo compito? Non solo garantire che la macchina aziendale funzioni a dovere, ma che i suoi ingranaggi umani siano rispettati, favoriti e oliati con soddisfazione collettiva.
Il CHO è il navigatore dell'oceano valoriale dell'ufficio. Sa come tradurre il caos delle deadline in una sinfonia di successi celebrati e condivisi, con la sua capacità di valorizzare il contributo del singolo come leva cruciale dell'intelligenza collettiva e promuovere il bene comune. Ma non è solo questione di attitudine, è una strategia vincente per l'azienda. Collaboratori felici sono più produttivi, creativi e mantengono un livello di impegno che si traduce in risultati tangibili.
Questo "manager della Felicità" non distribuisce sorrisi gratuiti. Monitora costantemente il sentiment delle persone in azienda, raccoglie feedback e implementa politiche trasformative evolutive che fanno la differenza. Il CHO usa i 3 cervelli (mente, cuore, pancia) per trasformare la cultura aziendale e far sentire le persone parte di una proposito comune.
Ma, attenzione, non è solo un lavoro facile di "good vibes". Il CHO affronta le sfide con saggezza, gestisce conflitti con empatia e mette in atto politiche che promuovono l'equità e l'inclusione. In altre parole, è il guardiano della cultura aziendale, garantendo che la diversità sia celebrata e la creatività e le iniziative individuali virtuose scorranoliberamente.
In sintesi, il CHO è il costruttore di un ecosistema lavorativo dove la felicità non è solo un obiettivo, ma una solida strategia organizzativa. Quindi, se pensi che tu stesso, la tua azienda e il tuo ufficio possano fare un salto di qualità in termini di produttività e benessere, forse è il momento di dare il benvenuto al Chief Happiness Officer nella tua squadra o intraprendere un percorso per diventarlo.
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Mi chiamo Sibilla e sono una panificatrice atipica.
Come tanti figli degli anni '80 ho faticato a trovare il mio "posto nel mondo" e mai avrei pensato di scoprirlo nella provincia brianzola, dove due anni fa a Cesano Maderno ho aperto con il mio compagno The Rising Bakery, panificio con farine alternative senza glutine per intolleranti e celiaci.
Prima di approdare nel mondo del gluten free ho lavorato diversi anni come cuoca e chef formandomi nell'universo delle cucine stellate, questo mi ha portato a sviluppare grande attenzione per la materia prima e per la tecnica, ma anche capacità di trasformazione continua.
Così il mio obiettivo oggi è elevare il pane senza glutine alla stessa dignità dei panificati d'autore di cui l'Italia può andar fiera, far riscoprire i fantastici cereali che sono stati soppiantati dalla coltura del frumento e portare su tutte le tavole un pane che sia davvero inclusivo: buono per tutt*.
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Chiedilo a Barbero - Un appuntamento settimanale, in compagnia del Professore di storia più celebre del web, per rispondere a tutte le domande che hai sempre voluto fare sulla Storia, i suoi protagonisti e i suoi stravolgimenti. In questo talk podcast ogni settimana il Prof. Alessandro Barbero risponde a dubbi, perplessità e curiosità sulla materia che conosce meglio, la Storia. Un Q&A serrato che toccherà ogni epoca, senza risparmiare consigli di lettura, film da vedere, luoghi da visitare e musica da ascoltare. Lo ascolti qui
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Il 5 Novembre 2023 ho vinto la Maratona di New York.
I newyorkesi dicono che chiunque partecipi alla più famosa gara podistica del mondo, ha vinto la maratona.. e hanno ragione loro. Correre insieme ad altri 55.000 partecipanti che per 42 km ti accompagnano in mezzo a una folla di persone che incita, dá acqua e cibo, canta e balla tenendo per mano bambini che ti offrono un pezzo di banana e il "cinque" ogni volta che ne hai bisogno, è un'esperienza "istruttiva". Alla NYCM (New York City Marathon), le disabilità non sono la differenza, non ci sono uomini o donne, né colori né razze: ci sono 55.000 esseri umani che corrono tra altrettanti esseri umani che supportano e tifano a prescindere dalla provenienza geografica, dalla etnia e dalle mille etichette a cui dobbiamo rimediare per maneggiare un mondo complesso interpretato da leader poco lungimiranti.
Non c'è competizione con gli altri ma solo con sé stessi: non si sgomita per arrivare prima, ma si dà una mano a qualsiasi sconosciuto con meno energie affinché anche lui raggiunga il traguardo.
Se non sei un corridore e non lo fai per "sport" (o per battere il tuo record dell'anno prima), la "NYCM" ti costringe a cambiare visione, a ridimensionare i problemi, a riconsiderare obiettivi, a elevare lo scopo e a capire meglio come funzionano le relazioni con gli altri.
I newyorkesi dicono che chiunque raggiunga "il nastro di Central Park", ha vinto la maratona... perché la corsa è un viaggio in cui il traguardo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per vedere la "corsa" e la competizione con occhi diversi. Tu, ti sentirai diverso. Io, lo sono.
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Aprila e buona lettura
A presto,
Alessandro