Su X è polemica: "Possibile ci siano influencer che si esibiscono nei teatri? C'è gente che studia una vita per arrivare lì, e poi sul palcoscenico ci vanno quelli dei video scemi dei social" e ancora: "il degrado della nostra cultura".
I teatri pieni. Anzi, non solo pieni, pieni di giovani. Uno scenario che spesso è difficile da immaginare, risultato di un’insolita partnership tra i circuiti di alcuni teatri e di creator, podcaster, youtuber, che, insieme, sono riusciti ad allineare interesse pubblico e privato in alcune particolari iniziative.
Dalle presentazioni di libri, alle registrazioni di puntate per canali Youtube e programmi podcast: il teatro innova, e si innova grazie, anche ai creator e influencer per provare a contrastare la crisi del settore culturale
Secondo i dati Istat 2022, il 50% per cento degli italiani non sono mai stati a teatro nell'ultimo anno di rilevazione. Poi ci si lamenta se trovano nuove modalità di introiti rispetto al calendario di opere classiche o se i cinema storici chiudono, NDR).
Sarebbe illuminante verificare su quanti, al di fuori degli addetti ai lavori, possano davvero vantare la sana abitudine di andare a teatro così spesso, nella vita.
Utilizzare il Teatro come location e contenitore, con un’ulteriore differenza: il pubblico in sala. Migliaia di follower che acquistano i biglietti per poter assistere agli spettacoli-registrazioni Youtube, creando qualcosa che vada oltre il limite fisico e permetta alle comunità che esistono attorno ai creator, di trovarsi in un luogo.
Youtube, TikTok, Instagram e il web in genere, creano delle “bolle" che tendono a diventare escludenti: chi è nella community è dentro, i nuovi che entrano in contatto, li porta il passaparola, ma fuori da questa bolla nessuno ha idea di chi siano questi nuovi volti dell'intrattenimento, cosa facciamo, quale valore cerchino di portare al mondo dell’informazione.
Il Teatro è un evento fuori dalla bolla, che obbliga le persone a chiedersi chi siano, cosa stiano facendo, come è possibile che tante persone riempiano un teatro e siano disposte a viaggiare per assistere ad un evento.
Occupare degli spazi fisici che ogni tanto vengono dati per morti, paradossalmente proprio a causa dell’esistenza dell’entertainment e dell’informazione digitale.
Prendiamo in considerazione l’idea dell’iperbole per rendere al meglio il concetto. Vi ricordate il periodo pandemico? Ha messo in ginocchio, tra le tante altre attività, cinema e teatri. Per quanto riguarda i primi, molti non hanno retto (L'ODEON, lo storico Cinema è un esempio!) altri sì, zoppicando e con tanti compromessi. Se oggi possiamo vedere in sala i film che hanno trionfato a Cannes o Festival del Cinema di Venezia, è anche grazie agli incassi dei Me contro Te, sul grande schermo. Sono pellicole che andremmo a vedere? Io personalmente mai e poi mai.
Allo stesso tempo, va riconosciuto che siano state la medicina “amara”, necessaria per arrivare sino a qui.
Secondo uno degli impresari che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano Bibi Ballandi, “senza teatro non esistono i grandi intrattenitori”.
E senza intrattenitori - aggiungo io - non esistono i teatri.
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I tool che ho usato questa settimana 🛠
Te ne ho parlato nella newsletter di questa settimana. Se ancora non lo conosci, Image Creator è lo strumento di Bing per creare immagini con l’intelligenza artificiale. È stato aggiornato di recente con l’ultimo modello di Dall-E 3 e i risultati sono decisamente più convincenti. Lo trovi qui
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Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Ne parlavo con un amico qualche giorno fa: siamo diventati quelli del 110%, che non è da ricercarsi nella ormai tristemente famosa detrazione, ma come uscite: guadagno 100, per prenderne 110. Dal mio punto di vista ci sto lavorando, cercando di monetizzare il mio lavoro. Nel frattempo però è importante che il 100 in entrata non costi 1000 di fatica e rotture di scatole.
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Aprila e buona lettura
A presto,
Alessandro