Il termine “competenza” deriva dal verbo latino competere e si nutre, oltre che della nostra cultura e delle nostre capacità, anche delle caratteristiche e dei comportamenti delle persone di cui ci circondiamo durante il nostro lavoro. La nostra competenza rispecchia il nostro agire responsabile e socialmente riconosciuto. La nostra prestazione tecnica deve essere accompagnata da valori etici nei confronti di colleghi, clienti e del settore professionale al quale apparteniamo.
Vedo alcuni colleghi attraverso i social criticare e giudicare il lavoro degli altri, non menzionandoli direttamente. Queste invettive non hanno quasi mai alcun effetto sugli interessati; al contrario, hanno l’effetto secondo me di indebolire gli autori di queste discutibili uscite. I responsabili di queste mancate (mancando il destinatario) diffamazioni mettono in mostra il lato debole della loro professionalità, che il lettore/spettatore percepirà chiaramente. Anche se, solo apparentemente arriverà l’apprezzamento, visibile attraverso i cuoricini, commenti e like del loro seguito, non significa che questi accordino all’interessato fiducia e sostegno (è tutto effimero). L’unico risultato che otterranno nel breve periodo sarà riuscire ad aggregare altri colleghi altrettanto deboli, che al momento opportuno restituiranno la stessa frustrazione. Una spirale da cui uscire subito, senza pensarci troppo.
“Lascia andare le persone che condividono solo lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa sì che non sia la tua mente” ⎯ Dalai Lama
Lo sforzo da fare, nella nostra vita lavorativa e più umana in generale, sarà di evitare o di interrompere i rapporti con le persone tossiche che non siano in linea con il nostro modo di intendere la vita. Avere la forza di liberarcene anche a costo di perdere inizialmente delle opportunità. Fare questa scelta si rivelerà in futuro molto più vantaggiosa che se avessimo continuato a relazionarci con questi ostacoli etici e dalla dubbia condotta.
Secondo Philip Kotler, “l’unico vantaggio competitivo sostenibile consiste nella capacità di apprendere e di cambiare più rapidamente rispetto al mercato”, non certo nel prevaricare gli altri creandosi un seguito che predilige l’opportunità del conflitto alla valorizzazione delle capacità altrui.
Iniziamo, buona lettura
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Dal mio feed 📱
I francesi che hanno preso la Trattoria Italiana esportandola in Europa.
James Cook utilizzando le macchine da scrivere, ha prodotto opere d'arte per celebrità, presentatori televisivi, musicisti e aziende.
Con questi Jeans gli idraulici non sorrideranno più.
Oltre 250 milioni di api sono morte a causa delle inondazioni e delle frane in Emilia Romagna.
Cos’è e come si prepara l’insalata preferita dalle star di Hollywood.
I tool che ho usato questa settimana 🛠
Sofa - Come avrai potuto immaginare, questa è l’app che ti permette di organizzare i tuoi momenti di relax sul divano. Puoi creare elenchi di libri, film e serie tv, podcast, album musicali e videogiochi da utilizzare e condividere ogni volta che entri in modalità “risparmio energetico”.
In cuffia e in video 🎧
Holden Calling - Quando termini la lettura di un libro appassionante, ti viene voglia di aver a disposizione l’autore per fargli mille domande. Questo podcast della Scuola Holden lo fa per noi. Chiama gli scrittori e approfondisce i temi dei loro libri di successo.
Nessun Movente - Cronaca di un eccidio - racconta di un efferato quanto inspiegabile crimine compiuto esattamente 30 anni fa durante la guerra in ex Jugoslavia. Il 29 maggio del 1993 un convoglio costituito da cinque volontari italiani, che stava trasportando aiuti umanitari, viene fermato da un gruppo armato lungo una strada soprannominata Diamond Route, Strada dei diamanti. Sembrerebbe uno dei tanti gruppi della zona che depredano convogli umanitari, ma, questa volta, qualcosa va storto e solamente due di loro riusciranno a tornare a casa.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Anche noi consulenti abbiamo dei clienti ideali, che sono prima di tutto quelli che capiscono quello che fai e sanno di avere un ruolo decisivo nella qualità del lavoro, senza volersi sostituire al tuo.
Esistono? Esistono, fortunatamente ne ho tanti così e, nel tempo, ho deciso di accettare solo clienti con queste caratteristiche:
il coraggio. La comunicazione digitalizzata non è fatta di certezze o meglio, qualcuna esiste ma è fatta di rischi. Non rischi ciechi, ovviamente, ma piccoli e continui salti nel vuoto. E come scrive Julia Cameron nel libro La via dell’artista "Se salti, una rete si aprirà".
la pazienza. Se salti e ti agiti, rischi di farti male. Se ti aspetti dei risultati subito, rischi di fare e far fare casino. Facebook ha voluto inventare il concetto di apprendimento delle campagne ADV per impedire ai clienti ansiosi di fare continui aggiustamenti.
l’apertura mentale e umana. Se ami Mozart e non capisci perché qualcuno dovrebbe voler guardare i Ferragnez, c'è qualcosa che non va. Come anche, se ami i Ferragnez e non capisci perché qualcuno adori Paolo Sorrentino o Wes Anderson.
C’è un mondo là fuori di persone tutte diverse tra di loro e diverse da noi. Ti e mi auguro di trovare sempre più clienti capaci di capire che il nostro lavoro, per vendere di più e meglio, consiste nel trovare il filo che le unisce le differenze, non la media che le appiattisce.
I consigli di questa newsletter continueranno ad essere gratuiti, però ogni tanto su molti prodotti o libri c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto). Ecco un piccolo elenco (in crescita) dei prodotti che scelgo di diffondere e ho acquistato o utilizzato. So che ne farai un ottimo uso.
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Aprila e buona lettura
A presto,
Alessandro