Bastano cinque giorni per far crollare ogni teoria sul passaggio da mass media a media social? Mi riferisco ad un evento di per sé non innovativo o costruito secondi i canoni della cultura digitale, ma della manifestazione più tradizionale e nazionalpopolare: il Festival di Sanremo.
Prima di scorrere dei dati, sottolineiamo la differenza tra i due mondi, che ci aiuta a considerare davvero le dimensioni del fenomeno Sanremese. I “mass media” (come la tv o la radio), sono caratterizzati da un prodotto editoriale, diffuso ad un pubblico di utenti che lo subisce passivamente. Sui social, vi è una autoproduzione orizzontale di contenuti, nei quali fonti editoriali e utenti finiscono per coincidere. Due mondi comunicativi diversi che però, nel caso del Festival della Canzone Italiana (una denominazione che ne sottolinea ulteriormente il carattere tradizionale) non solo si toccano, ma si uniscono sorprendentemente, coesistendo e alimentandosi reciprocamente, come mai in questa edizione.
Immediatamente dopo la chiusura del Festival, l’istituto Nielsen ha pubblicato le rilevazioni sull'effetto Sanremo nelle piattaforme Social Media.
I counter sono scoppiati. Il Festival è sempre stato uno dei terreni più fertili per la nascita di meme, commenti, giudizi e una fruizione multi schermo. La diretta, con tutto quello che può succedere in mezzo, le canzoni, i look e le perfomance da commentare con le pagelle a portata di conversazione. Quest’anno i social sono anche saliti sul palco con quell’uso di Instagram perenne che però, secondo i vertici Rai, non sarebbe nemmeno frutto di una partnership pubblicitaria.
Twitter è il social dove nasce la conversazione e il contenuto, Instagram quello dove si interagisce.
È su twitter infatti (alla faccia di chi lo vede sempre sull'orlo della chiusura, me compreso) che è stato pubblicato il 92% di contenuti relativi al Festival, il resto diluito tra Facebook e Instagram.
Per quanto riguarda le interazioni, quindi la somma di reaction mediante emoji e commenti, ne sono state generate 240 milioni, considerando Facebook, Twitter e Instagram.
Numeri altissimi, che crescono ulteriormente se andiamo a guardare il social Gen Z per eccellenza, cioè TikTok, dove i contenuti riferiti a Sanremo 2023 hanno totalizzato 1,5 miliardi di visualizzazioni, ovvero il triplo dell’edizione 2022. Un contributo notevole dato anche dal nuovo account ufficiale creato sulla piattaforma, Sanremorai, che si è guadagnato oltre 320.000 followers. La piattaforma aveva messo in campo la possibilità molto apprezzata dagli utenti, di creare dei video con gli audio delle canzoni.
Sanremo dimostra che tra i due mondi Mass Media vs Social Media, per ora si assista a una sorta di accordo tacito di cooperazione. I media tradizionali si autoconservano offrendosi alle piattaforme digitali nel loro potenziale di pubblico e mercato pubblicitario, mentre le piattaforme digitali sfruttano questo sistema creando trend e contenuti. La tecnologia diventa di fatto una commodity e le uniche cose che contano sono i format, i canali e i tormentoni veicolati attraverso le piattaforme.
Da decenni ci immaginiamo la morte della TV, che invece è diventata, non solo il modello distributivo delle nuove piattaforme digitali, ma anche il formato di partenza per ogni linguaggio video presente e futuro.
Un tema emerso anche in altri contesti: prendi, ad esempio, la notizia che BuzzFeed e OpenAI stanno collaborando a un nuovo format di quiz.
Iniziamo, buona lettura!
E scusa per il ritardo.
Ritornerò Giovedì
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Sono Fabio Cillo Legnani, sono entrato da poco nei quaranta, ho due figli e una moglie. E sono la mia vita. Ho fondato all’età di 23 anni l’azienda per cui lavoro ancora oggi. Si chiama Bonsaininja ed è uno studio creativo che sviluppa progetti di comunicazione nel punto di incontro tra spazio, contenuti e persone, con una forte propensione all’interazione ed all’immersività. Progettiamo esperienze, in definitiva. Ho avuto tante passioni nella vita, alcune sono rimaste, altre purtroppo sono passate, per l’età e la minor disponibilità di tempo. Ho suonato tanto e per tanti la chitarra che adesso è in cantina. Ho sciato tanto, ma non ho ancora portato i miei figli in montagna. Ho giocato a basket, nonostante i miei 170 cm scarsi. Oggi gioco a calcio, ogni martedì da quasi vent’anni, con il gruppo di amici più fedeli e profondi che si possa sognare. Che poi si sa che il calcio a questa età è solo una scusa per bere una birra e stare in compagnia. Ed è giusto così. Faccio il DJ per scherzo alle feste degli amici, perchè nessuno si merita una playlist di Spotify in loop. E mi piacciono i vestiti. Le camice sgargianti, le calze spaiate, le cravatte strette, i pantaloni con il risvolto e le giacche a doppio petto. Mi diverto, amo i colori, mi piace accostarli, sovrapporli, mescolarli. A volte esagero, e ne sono consapevole. Uso internet come uno strumento. Faccio ricerche per acquisire informazioni sui progetti che realizzo. Frequento assiduamente le pagine de Il Post ed Il Foglio, strumenti di informazione profonda, onesta ed evoluta. Ascolto quotidianamente Stories, il podcast di Cecilia Sala. Ho i classici tre profili social: Facebook, Instagram e Twitter. Li uso più che altro come finestra più che come strumento di condivisione e di relazione. Ho un profilo Linkedin che uso per generare molto blandamente delle relazioni lavorative. Uso molto Spotify per cercare ed ascoltare musica. Non ho un profilo di cui sono così orgoglioso da condividerlo. Faccio un uso dei social molto modico e molto passivo, oserei dire “da adulto”. Onestamente preferisco passare del tempo con la mia famiglia, al di fuori della sfera lavorativa, guardare un film, provare a leggere qualche pagina di un libro. Quando riesco. Magari fare una gita per vedere qualcosa di nuovo. Con i miei occhi, prima che con lo schermo di uno smartphone...
E tu, che cosa ti sei perso? 🤗
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I tool che ho usato questa settimana 🛠
Quando il tuo inglese zoppica un pochino, grammarly ti viene in soccorso. È un'estensione di Chrome rilasciata per la prima volta nel 2009 e che permette di rintracciare in realtime, nei testi in lingua inglese, potenziali errori di grammatica, spelling, punteggiatura e di stile. L’inglese non è perfettamente uguale in tutte le parti del mondo. Proprio per questo permette di scegliere tra inglese britannico, americano, canadese e australiano. Discreta bombetta.
Keywords Everywhere è un'altra estensione gratuita per Chrome e Firefox, con cui puoi analizzare le parole chiave che dominano un sito (o le correlate ricercate dagli utenti) semplicemente mentre lo visiti.
Nella mia cucina 👨🏼🍳
Le nostre tradizioni le conosciamo un po’ tutti, mentre è molto più frequente la disinformazione (e d’altra parte anche la più positiva curiosità) rispetto alle tradizioni degli altri Paesi, specie se si parla del mondo Mediorientale. E le papille gustative, lo sappiamo tutti, ci possono rendere molto più uniti di quel che ci si aspetta.
Ve lo già anticipato nelle precedenti Newsletter, sono un foodie appassionato di medioriente e oggi vi parlo del Mirza Ghasemi, non lasciatevi spaventare dal nome perchè la sua preparazione è assai più facile del suo curioso nome! Il Mirza Ghasemi è una crema di melanzane affumicate con pomodoro e uova, adatta a condire il riso (che potete preparare per completezza alla maniera persiana) o ad accompagnare il pane, per una schiscetta favolosa. La consistenza spugnosa delle melanzane, messa in risalto dalla cottura affumicata, le consente di assorbire i condimenti e il risultato è quello di una crema molto saporita, utilizzando pochissimi ingredienti. Seguimi in cucina!In cuffia e in video 🎧
La rinuncia Dieci anni fa, davanti a una platea di cardinali, Benedetto XVI annunciava, in latino, la propria intenzione di dimettersi e lasciare la carica di pontefice. Una scelta che, nell'immediato, avrebbe scosso la Chiesa e interrogato milioni di fedeli in tutto il mondo e, negli anni a venire, alimentato speculazioni, dicerie, complotti. A un decennio da allora e a poche settimane dalla sua morte, il vaticanista del Sole 24 Ore Carlo Marroni ricostruisce la catena di eventi che portarono a quel fatto clamoroso nel podcast originale 'La Rinuncia' uscito il 10 febbraio.
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
Non abbiate timore di mostrare i vostri difetti. Le imperfezioni sono reali e la gente apprezza ciò che è reale. Riducete all'essenziale, senza eliminare la poesia.I consigli di questa newsletter continueranno ad essere gratuiti, però ogni tanto su molti prodotti o libri c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto). Ecco un piccolo elenco (in crescita) dei prodotti che scelgo di diffondere e ho acquistato o utilizzato. So che ne farai un ottimo uso.
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Giovedì ti invierò la prossima mail.
Aprila e buona lettura
a presto,
Alessandro