Fino a questa Estate era l’incessante richiesta “Mi porti al parco?” o “Giochiamo a Uno?”, ora avvertono maggiore l’esigenza di: “Possiamo mettere su Youtube i nostri video? o “Possiamo avere anche noi un telefono?”. Capisco profondamente questo desiderio di condivisione, (vedono me e Laura lavorare con questi strumenti), non lo osteggio al punto che mi siedo lì a mostrare loro le pagine Instagram e i canali YouTube dei loro beniamini Me Contro Te. “Bellissimo”, esordiscono felici, “possiamo aprirlo anche noi?” No. “E Youtube?” Neanche. E qui, mi piacerebbe parafrasare il testo di Vorrei ma non posto, spiegando loro che in futuro potrebbero pentirsi dei post come ci si pente di un brutto tatuaggio se fatto senza pensare, che in rete ci sono persone pericolose, tante se non peggio di quelle che girano per strada, e che anche abituarsi ai like alla loro età (come alla nostra?) equivale a drogarsi. Mi trattengo, ma rifletto.
Il confronto sull’età giusta per aprire un profilo social è uno dei più accesi tra i genitori ma non solo, di recente ho scoperto che negli Stati Uniti c’è una media company chiamata Common Sense che si pone come guida per i genitori, per guidare dove possibile, tutte le questioni legate all’età giusta (per avere un iPhone, per guardare un film, avere un tablet ecc.), e pubblica ricerche costantemente aggiornate su queste tematiche dirimenti in continuo mutamento, legate all’uso di Internet e della tecnologia in generale da parte dei minori.
Qualche tempo fa sul New York Times, la giornalista Judi Kettler ha raccontato la storia legata all’esordio su Instagram di suo figlio, contattando alcuni esperti, tra cui una psicologa del MIT e il direttore esecutivo di Common Sense, chiedendo loro un parere sul suo operato di genitore rispetto a queste tematiche. Secondo la giornalista, mantenere un dialogo aperto sui social media in famiglia è importante proprio come mantenere un dialogo sul sesso: è molto meglio che spiare di nascosto le interazioni dei propri figli, e può prevenire spiacevoli inconvenienti.
Mi è capitato di ascoltare un’intervista di Simon Sinek, parla dei pericoli dell’instant reward, cioè la ricompensa immediata a cui i social media hanno abituato i giovani (e ahimè anche noi). I Millennial che lui definisce in modo carino, come quei pigroni con problemi di attenzione allevati al grido di “hey sei speciale, e puoi avere tutto dalla vita”, sono stati abituati da sempre alle medaglie per gli ultimi arrivati nelle competizioni, e a tempi di attesa praticamente azzerati per esaudire qualsiasi desiderio. Vuoi guardare i cartoni? Eccoti lo smartphone, ne vuoi di più? Clicca sulla colonna di destra. Ti va di vedere quel film? È subito disponibile sulle piattaforme di streaming, insieme alla serie TV di Netflix già caricata per intero per il tuo weekend sul divano.
E quando diventano grandi: vuoi un appuntamento con una ragazza? Non devi trovare il coraggio di invitarla e rischiare il classico due di picche, è sufficiente fare lo swipe della foto su Tinder e passare ad altro.
La dopamina scatenata dai mi piace alle foto, dal suono per ogni singola notifica è la stessa sostanza chimica liberata dall’alcool, il fumo e dal gioco d’azzardo, ma mentre tutti questi vizi hanno un limite d’età e precise regolamentazioni, sull’uso dei social c’è meno unanimità da parte dell’opinione pubblica, e meno controllo. Secondo Sinek, il rischio di questo meccanismo del “like facile” riguarda il loro futuro approccio alla vita. Le statistiche parlano di un numero crescente di ragazzi che lasciano la scuola per depressione, o abbandonano il primo lavoro dopo pochi mesi perché non trovano la soddisfazione promessa da mamma e papà e dal loro farli sentire speciali, o l’approvazione all’interno della propria rete di amici sui social media. Ai nostri figli potrebbe mancare un giorno la pazienza per costruire relazioni profonde, e avere un impatto a lungo termine nel mondo del lavoro. Potrebbe mancare un meccanismo di difesa per gestire lo stress e la delusione di non piacere, e quel giorno posteranno una foto ritoccata, aspettando che arrivino commenti lusinghieri e cuori, annunciati da un trillo: Bling!
Clicca su cuore, regalami un po’ di dopamina 😀
Iniziamo. Buona lettura!
Ciao, sono Alessandro e con la mia agenzia, aiuto aziende e professionisti a rendere i loro brand significativi e memorabili. Vuoi qualche consiglio?
Facciamo una chiacchierata, scrivimi qui. ✍🏻
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ciao 👋
Mi chiamo Giuseppe, ho quasi 37 anni e da 5 lavoro in un'agenzia creativa che si chiama We Are Social. coordino insieme ad Alessandro (non Ale Vannicelli NDR) un reparto di più di 10 persone che si occupa di strategia creativa per i canali di brand clienti.
Ho scritto due libri (li trovate su amazon), un tot di articoli divulgativi (questi li trovate sul mio profilo medium) e alcuni articoli scientifici usciti su riviste di settore durante gli anni del mio inutilissimo - professionalmente - dottorato in bioetica (questi li trovate sul mio sito holabarba.com).
Ho prodotto qualche podcast. un paio sono ancora su Spotify. Uno l'abbiamo tolto dalla circolazione, sono sempre stato molto curioso di smanettare col computer e dentro, a metà degli anni 00, ci ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici. Con gli anni ho perso un po' di fiducia nella capacità delle persone di adoperare la tecnologia per fare succedere cose belle. Spero di sbagliarmi.
Mi piace seguire come va questa cosa che chiamiamo "creators economy" perché penso che sia un laboratorio di come potrebbe essere l'economia in generale tra qualche anno.
Se vi va seguite quello che facciamo con gli amici di Deer Waves su Poimigliora. Un podcast fatto un po' così, ma che poi, come la vita spesso, quasi sempre, alla fine, migliora.
E tu, che cosa ti sei perso? 🤗
L’incitamento all’odio è più virale sul Twitter targato Elon Musk
L’imprenditore ha riattivato l'account Twitter di Donald Trump lo scorso fine settimana, annullando un divieto imposto nel Gennaio del 2021, dopo che si riteneva che i suoi post avessero incitato alla violenza al Campidoglio. Trump dal canto suo, non ha ricominciato a utilizzare il suo account, ma i ricercatori sui social media hanno avvertito per mesi che il suo ritorno potrebbe rivelarsi come portare di un'ondata di divisione e disinformazione sulla piattaforma. I ricercatori del gruppo Digital Planet della Tufts University hanno monitorato l'incitamento all'odio su Twitter prima e dopo che Musk ha assunto la proprietà dell'azienda alla fine di ottobre. Per fare ciò, hanno utilizzato un flusso di dati fornito dalla piattaforma, noto come firehose, un feed di ogni tweet pubblico, like, retweet e risposta condivisi sulla piattaforma. Leggi di più
Cybersecurity, ecco le previsioni di Deloitte per il 2023
La sicurezza informatica non è mai stata semplice. Negli ultimi mesi, organizzazioni come UBER, Cisco, Twilio e Rockstar Games, sono state tutte vittime di violazioni dei dati a seguito di attacchi informatici. Di recente, alcuni dei principali analisti di Deloitte hanno parlato con VentureBeat per condividere le loro previsioni strategiche sulla sicurezza informatica per il 2023.
Metaverso? Prima è utile pensare all’utilità e poi alla novità
Mentre l'hype che circonda il metaverso raggiunge il culmine, c'è la tentazione per le aziende di perseguire la novità ad ogni costo. Le aziende dovrebbero cercare invece di mantenere una visione disciplinata e diretta più all’utilità che alla comunicabilità.
Nel mondo tech qualsiasi successo è subordinato a una serie di fondamentali aziendali importanti (sebbene spesso sfuggenti): esecuzione, adattamento al mercato, utilità e tempismo. C’è qualche cosa che i Big del Metaverso potrebbero fare per migliorare le probabilità a loro favore: costruire per l’utilità. Leggi di più
La nuova app Social Media FIZZ sta crescendo molto velocemente
La storia del co-fondatore di Fizz da parte di Teddy Solomon di Stanford ricorda così tanto Facebook che è stato presentato al suo investitore e ora CEO Rakesh Mathur come "il prossimo Mark Zuckerberg". Quindi, è un buon momento per creare una nuova e super cool app Social Media, oppure è un gran casino a causa della crisi che sta investendo i big Social? Scoprilo qui
Vivere su un furgone è davvero tanto figo quanto raccontano i Social Media?
Spesso i video e le foto che documentano questo stile di vita cercano di trasmettere l’idea che sia possibile per chiunque abbandonare un lavoro d’ufficio poco soddisfacente, un affitto troppo costoso e la monotonia della routine e viaggiare costantemente, spendendo poco e mantenendo una certa comodità, pagandosi da vivere con dei lavoretti da remoto, un sito Internet dove vendere i propri prodotti d’artigianato, o grazie alle sponsorizzazioni di vari marchi sui propri profili social.
Ma la realtà è spesso diversa come sa chiunque abbia viaggiato in camper o abbia passato un po’ di tempo in campeggio: è necessario adattarsi a una serie di scomodità
I monumenti più iconici del mondo diventano NFT con Monuverse
Monuverse è un progetto di Crypto Art prodotto da Reasoned Art che punta a valorizzare il patrimonio artistico-culturale in modo completamente innovativo. La missione è quella di valorizzare i monumenti più iconici del mondo con l'aiuto dell’arte e della tecnologia, avvicinando le comunità alle istituzioni locali di tutto il mondo al fine di creare un nuovo modo di vivere e sostenere il patrimonio artistico globale attraverso NFT e web3. Il primo monumento interessato dall’intervento sarà l’Arco della Pace milanese. Leggi di più
Una nuova ristorazione è possibile?
Nessuno vuole più lavorare in cucina e nei ristoranti. Questa Estate è stata la notizia che ha occupato spesso le conversazioni tra addetti ai lavori su testate e tra alcuni miei clienti. Ci sono locali infernali, fra burnout, troppe ore di lavoro e paghe basse. Però c'è anche chi prova a rendere sostenibile la ristorazione. Vediamo come.
Niente Foie Gras sulla tavola di Carlo III
Che la casa reale inglese avesse delle regole ferree su cosa i suoi membri potessero mangiare, era un dato di fatto. Sappiamo ormai tutti che, per sicurezza, ci sono alcune cose che i reali non possono mangiare all’estero. Tuttavia anche in patria qualche paletto c’è. E uno di questi è stato messo proprio da re Carlo III: niente foie gras sulle tavole dei reali inglesi. Come mai?
I tool che ho usato questa settimana 🛠
Music Map è un sito web che raggruppa, tramite una mappa mentale, gli artisti che suonano lo stesso genere di musica. Vi sarà capitato di dire “Bello questo gruppo. Chissà se ce ne sono altri che fanno lo stesso genere di musica”. Ecco, con Music Map avete la possibilità di scoprire nuovi artisti che non conoscete.
Dedicato al viaggiatore da poltrona come all'amante delle avventure più estreme, Atlas Obscura è un sito di culto, diventato anche una serie di libri, che può cambiare il nostro modo di vedere il mondo, svelandone il volto più vario e sorprendente. Atlas Obscura è un compendio di prodigi naturali e architettonici in grado di ispirare meraviglia e il desiderio irrefrenabile di viaggiare. Dalle grotte delle lucciole in Nuova Zelanda al gigantesco baobab in Sudafrica che ospita al suo interno un bar. Il sito ci delizia mostrandoci tutto quanto, al mondo, vi è di inaspettato, misterioso, bizzarro. Ogni pagina ci riporta alla ragione più autentica per cui gli uomini viaggiano: per meravigliarsi e disorientarsi, abbandonare ciò che è familiare e lasciarsi incantare dal nuovo.
Nella mia cucina 👨🏼🍳
C’era una volta un ingrediente e una ricetta. Cosa succede quando sperimenti in cucina con Yotam Ottolenghi. Fidatevi delle dosi di aglio. Seguitemi in cucina!
In cuffia e in video 🎧
Il TED talk di Simon Sinek Cosa distingue un’azienda da tutte le altre che vendono lo stesso bene? Simon Sinek, motivatore e consulente di marketing, ha trovato nel suo modello del Golden Circle la risposta. Per affermarsi come leader del settore non basta più saper comunicare il prodotto, le sue caratteristiche o il processo di lavorazione. Per distiguersi dalla massa ed emergere come leader serve saper comunicare il “perché”
J.J. Abrams da bambino comprò una scatola con sopra un grosso punto interrogativo, e decise di non aprirla: grazie alla quale poi è diventato J. J. Abrams
guarda il suo TED talk
Polaroid ⭐
Cosa mi porto a casa questa settimana. L’insegnamento, o comunque esperienza
La creatività, intratteniene un relazione privilegiata con l’umiltà e si tiene a debita distanza dall’orgoglio, conosce bene i propri limiti e rifugge dal senso di onnipotenza.
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Giovedì ti invierò la prossima mail.
Aprila e buona lettura
A presto,
Alessandro